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Donne che avete l’intelletto d’amore!

Tutti ci aspettiamo che il valore della donna cambi in questo mondo? Dando uno sguardo agli ultimi fatti di cronaca sembra di no. L’ultimo evento di questi giorni ci rivela, infatti, che c’è molto da fare a livello etico e civile nella nostra società: siamo nel mondo cosiddetto del “progresso” ma assistiamo ancora ad atti di violenza sessuale sulle donne, come quello che ha visto vittima la giovane e innocente ragazza napoletana che è stata violentata nell’ascensore della Circumvesuviana di Napoli.

Una domanda sorge spontanea: in cosa ha fallito la società moderna? Perché parlare di progresso è ancora presto e prematuro!  Il progresso non è da collegarsi solo alla sfera evolutiva delle tecnologie, delle scoperte astronomiche, delle ricerche scientifiche ma è un concetto e un valore prettamente etico e morale e tanti letterati, poeti, scrittori hanno vissuto non invano nel tentativo di sottolineare e marcare il valore umano e spirituale della vita. Nel XII secolo nacque un movimento culturale e letterario che celebrava l’amore puro e profondo verso la donna: il dolce stilnovo. La donna era paragonata ad un angelo che rendeva nobili i sentimenti degli uomini e che metteva l’uomo in diretto rapporto con Dio e fu proprio Dante Alighieri, secondo alcuni studiosi, a dare vita a questo stile nella Divina Commedia; nel Purgatorio si recita così:”Ma dì s’i’ veggio qui colui che fore trasse le nove rime, cominciando Donne ch’avete intelletto d’amore.”

La donna era dotata di vero intelletto, di un intelletto capace di sopraelevare l’animo rude dell’uomo. L’atto stesso della parola con la donna richiedeva l’uso di un linguaggio sublime ed educato che rendeva l’uomo capace di trasformarsi umanamente e spiritualmente.

Nella società attuale non solo molti di noi non conoscono più nemmeno il poeta stilnovista ma addirittura non c’è più interesse per i sentimenti che sono divenuti fugaci, momentanei, futili ed inutili nella corsa verso il traguardo del proprio ego. Inutile però insistere solo sul cambiare questa o quella legge, questo o quell’articolo Costituzionale, senza agire sulla radice stessa del problema che si trova solo e semplicemente nell’animo umano. Orgogliose quindi di essere state così elogiate dagli stilnovisti, molte di noi donne, in questo giorno commemorativo gridano al cambiamento e alla rinascita dei sentimenti veri.