Torna in scena l’ex capo di stato della confederazione statunitense, Donald Trump, più agguerrito che mai.
Trump non è ancora del tutto rassegnato all’idea di non essere più ai vertici del governo statunitense e rivendica le redini di un Paese che egli ha voluto grande, sin dal principio. Si ricordi lo slogan Make America great again.
A finire nel mirino delle critiche di uno degli uomini più ricchi e facoltosi al mondo è nuovamente Joe Biden, la cui politica, quindi, non sembra essere all’altezza delle aspettative dell’ex leader.
Di qui, un altro motto esplicativo della visione trumpiana rispetto alla campagna condotta dal suo rivale: da America first ad America last.
I punti contestati dall’ex presidente Donald Trump
Seguendo le definizioni di Trump, Joe Biden avrebbe addirittura dato vita al mese di governo americano più disastroso della storia finora, non avendo di fatto concretizzato nulla di realmente efficace per il bene dei cittadini statunitensi.
A detta di Trump, non si può neanche lontanamente paragonare il suo operato con quello gestito da Biden durante il suo primo mese di presidenza.
Il primo mese di gestione politica ha visto l’attuale capo di Stato americano non impegnarsi a fondo, così come aveva fatto il suo predecessore, in tema di vaccinazioni anti-covid.
Mentre durante il mandato trumpiano, sono stati consegnati due vaccini ai quali è seguito dopo poco un terzo, per il benessere e la salute del popolo statunitense, Biden sembra lavarsi le mani del difficile contesto sanitario, commettendo, fra l’altro, scelte erronee in altri campi.
L’altra questione, difatti, che ha fatto adirare maggiormente Donald Trump concerne la chiusura delle scuole.
I bambini e i giovani americani, sostiene l’antecessore di Biden, hanno bisogno di essere istruiti. Chiuderli in casa, senza reali motivi, è oltremodo oltraggioso nei loro confronti.
La proposta: ricandidarsi alle elezioni del 2024
Il fiero americano pare essere sinceramente indignato per le scelta compiute dai politici del momento e propone di ricandidarsi alle elezioni del 2024.
Aggiunge, inoltre, che non ci sarà alcun bisogno di formulare un nuovo partito. I repubblicani resteranno uniti e forti, sotto l’egida della sua persona.