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Djokovic: una nuova “vittoria” per il tennista

Il giudice del tribunale di Melbourne, Anthony Kelly, ha annullato la decisione del governo di invalidare il visto di Novak Djokovic e ha ordinato il suo rilascio dalla quarantena.

Con la restituzione del visto il tennista potrà dunque giocare agli Australian Open, al via lunedì 17 gennaio.

Una vicenda che sta suscitando scalpore e ogni giorno una dichiarazione nuova da parte di legali e familiari del celebre tennista.

Secondo il giudice che ha annullato la decisione del governo di invalidare il visto al celebre tennista, la motivazione che ha portato a tutto ciò sarebbe stata irragionevole. Proprio in base a ciò, il giudice Anthony Kelly ha ordinato che Djokovic fosse rilasciato entro trenta minuti e che il suo passaporto e altri documenti di viaggio gli venissero restituiti.

Il ministero dell’Interno australiano si farà carico di tutte le spese del tennista.  Tutti i suoi effetti personali, compreso il passaporto, si legge nel verdetto, devono essergli restituiti “non appena ragionevolmente possibile”.

Il famoso tennista, agli onori della cronaca nelle ultime settimane, era stato messo in isolamento in un hotel per immigrati e partecipava alle udienze con i propri legali, virtualmente, ma non è stato mai visto pubblicamente da quando è arrivato in Australia.

Ricordiamo che a Djokovic era stato annullato il visto, impossibile rilasciarne uno temporaneo per tre anni e dunque pressoché nulla la sua presenza al primo torneo del Grande Slam di quest’anno fino al 2025.

Dunque, le autorità australiane hanno cancellato senza alcuna fondata evidenza, secondo il giudice. E anche il giudice stesso, Anthony Kelly, ha chiesto “Cosa Djokovic avrebbe potuto fare di più per ottenere il visto”. Inoltre Kelly ha ordinato che il tennista durante l’udienza sia rilasciato dall’hotel adibito a centro per l’immigrazione, dove ha trascorso le sue ultime quattro notti, dopo la revoca del visto al suo arrivo.

Già prima di partire, Novak Djokovic aveva dichiarato alle autorità australiane le motivazioni mediche della sua mancata vaccinazione, era già stato colpito dal covid-19.  Proprio su questo punto si sono soffermati gli avvocati della difesa del tennista durante l’udienza che di fatto ha portato il tennista ad una vittoria… un’altra, una delle tante al quale è abituato sul campo da gioco ma che questa volta riguardava un aspetto molto più importante di quello sportivo.