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Distribuzione iniqua dei vaccini anti covid: Greta Thunberg non sarà al summit sul clima

La giovane attivista svedese dice no al summit sul clima di Glasgow a causa della distribuzione iniqua dei vaccini anti-covid tra i paesi.

Greta Thunberg, ha reso nota l’intenzione di non partecipare alla prossima conferenza sul clima COP26, prevista per novembre, perchè i paesi più ricchi stanno ancora una volta lasciando indietro i paesi e le popolazioni più svantaggiate.

Una condotta politica, quella dei paesi occidentali, in netto contrato con gli obbiettivi dell’Agenda 2030 che si è prefissata l’bbiettivo di rendere accessibile a tutti le condizioni di vita migliori, mirando all’abbattimento delle disuguaglianze.

Disuguaglianze che per Greta, invece, la pandemia ha masso ancora una volta in risalto.

La distribuzione iniqua dei vaccini, ha dichiarato la Thunberg, porterà per il prossimo mese di novembre i paesi ricchi ad aver vaccinato delle giovani popolazioni sane, mentre in altre parti del mondo ci sarnno delle persone a rischio che non avranno ancora accesso alla vaccinazione.

La giovane Greta ha però tenuto a sottolineare che la sua non è una decisione definitiva, potrebbe infatti cambiare idea, ma solo se i piani vaccinali venissero modificati. un’equa distribuzione dei vaccini è l’unica cosa chela porterebbe a cambiare idea in merito al summit al quale ha dichiarato di voler partecipare  ma riportando le sue esatte parole: “solo se tutti possono partecipare su un piano di parità“.

È ancora una volta lei, Greta, a richiamare l’attenzione mediatica su temi sensibili. Era stato così per le tematiche ambientali e lo è oggi per la campagna vaccinale.

La pandemia da Covid-19 ha sottolineato, ancora una volta, come ci siano zone del mondo in cui anche l’assistenza sanitaria minima non è accessibile a tutti. Zone del mondo in cui la conta giornaliera del mondo per il Covid si scontra con guerra e povertà.

Lo scopo di Greta è quello di accendere i riflettori su questo tema così importante, proprio come è successo per i cambiamenti climatici e le tematiche ambientali.

Quello di Glasgow nel 221 è un evento a cui il Regno Unito tiene moltissimo, che arriva dopo il rinvio del 2020 a cui avrebbero dovuto partecipare 30.000 delegati tra cui i capi di stato di tutto il mondo.