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Diego Armando Maradona, amalgama tra presente e passato

È ormai noto, si vive in un particolare momento storico, costellato da numerose difficoltà ed innumerevoli problematiche, le quali invadono le esistenze di ogni individuo. Il Covid-19 non è però l’unico nemico da abbattere, notizie spiacevoli circolano costantemente. Quasi due settimane fa si è diffuso repentinamente l’annuncio della scomparsa di Diego Armando Maradona: un profondo dolore accomuna tutti, un atroce sofferenza aleggia sulle spalle di ciascuna persona, una notizia terribile che unisce gli amanti del calcio e non. E voi, cari lettori, vi starete sicuramente chiedendo il motivo per il quale in un articolo di categoria “accadde oggi” è stato citato il decesso di Diego. Ora la situazione vi sarà chiara: la tifoseria azzurra, ogni cittadino amante del calcio e qualaisi individuo sul globo chiedeno a gran voce che il nome dell’impianto dei partenopei muti in stadio “Diego Armando Maradona” e proprio nella giornata odierna, sei dicembre, ma di sessantun anni fa, fu inaugurato lo stadio “San Paolo“.

La data è 6 dicembre 1959, a Napoli è inaugurato questo nuovo impianto, il terzo stadio più capiente d’Italia, circa 60.000 spettatori, dopo “San Siro” e l’Olimpico di Roma, ma negli anni a venire ha fatto segnare il record di spettatori paganti per un incontro di Serie A. Un numero incredibile, una cifra impensabile: quasi 90.000 individui per assistere ad una gara importante, Napoli-Perugia, terminata poi con un pareggio. E pensate che lo stadio “Diego Armando Maradona” ha ospitato soltanto questo numero? La sfida tra i partenopei e i bianconeri del 1976/77 ha fatto registrare una cifra sproposita, quasi 100.000 individui hanno varcato i cancelli dello stadio.

L’antico nome “San Paolo” proviene da Paolo di Tarso, chiamato anche “san Paolo“, e il suo sbarco nella città di Napoli, teologo e scrittore cristiano, il quale si narra che avesse raggiunto la penisola italiana, attraccando nell’area attuale di Fuorigrotta. In principio soprannominato “Stadio del Sole“, lo stadio “Diego Armando Maradona” è il fondamentale impianto polisportivo della città campana, fornito di palestre polifunzionali e di arti marziali, oltre un campo da pallacanestro.

Il progetto iniziale presagiva la realizzazione di un solo anello, con una capienza di 87.500 spettatori in piedi, ma poi differenti circostanze obbligarono a virare in un’altra direzione, con la costruzione di due anelli. Successivamente, nel lasso temporale dei campionati europei del 1980 e dei Mondiali del ’90, l’impianto subì una sorta di rinnovamento e riqualificazione. Dopo qualche anno, si decise di rinnovare nel profondo lo stadio: attraverso lo splendido progetto strutturale di Luigi Corrado, furono edificate la copertura, una nuova tribuna stampa e la rielaborazione della pista di atletica. Un nuovo impianto di illuminazione poi creò un’atmosfera incredibile!

Il 6 dicembre 1959 rappresenta una data fondamentale per l‘impianto e per la storia del club campano: si disputò il match Napoli-Juventus, gara con la quale si inaugurò lo stadio “Diego Armando Maradona“, un successo di misura per i padroni di casa con le reti di Vitali e Vinicio. A partire da quel momento, da quella partita dunque, la struttura divenne la sede definitiva degli azzurri, i quali precedentemente furono stati costretti ad usufruire di altri stati di Napoli: due tra questi lo stadioCollana” al Vomero e lo stadioPartenopeo“. Il quartiere di Fuorigrotta fu preferito per l’intenso sviluppo che in quel periodo stava vivendo.

Al pari dello stadio Olimpico Universitario di Città del Messico, dello stadio dei Lavoratori di Pechino e dello stadio Olimpico di Tokyo, l’impianto dei partenopei fa parte di questa piccola elite che ha accolto un evento sportivo di almeno un’edizione dei Giochi Olimpici, Giochi del Mediterraneo e delle Universiadi. Tra i match più illustri disputati al “Diego Armando Maradona“, occorre necessariamente riportare alla memoria la sfida tra Italia-Unione Sovietica, valida per le semifinali degli Europei del 1968 ed Italia-Cecoslovacchia, valevole per la finale per la terza posizione nella stessa competizione del 1980.

Originariamente “San Paolo” era il nome dello stadio, ma poi, proprio pochi giorni fa, in onore della leggenda argentina, dell’emblema del calcio e del simbolo di Napoli, il nominativo si trasforma in “Diego Armando Maradona“. C’è stata la delibera firmata da tutta la Giunta Comunale, sul profilo Instagram degli azzurri si prova tanta gioia per il tributo offerto al caro Diego. Il “San Paolo” è stato il tempio in cui D10S ha assunto i suoi poteri, ma dopo la sua perdita era necessario omaggiarlo in qualche modo. Tanti auguri stadio “San Paolo“, o meglio, buon compleanno stadio “Diego Armando Maradona“.