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Il diario terapeutico del male

Ieri c’è stata la presentazione del romanzo intimista di Rosanna Gaddi “Diario Terapeutico del Male”, edito da L’Erudita, presso la Sala Consiliare del Comune di Rotondi (AV), organizzata dall’associazione culturale ‘O Cardill. La presentazione congiunta, che ha visto la partecipazione anche di altri due autori: Maria Rosaria Ferrara con “Lo spazio nel mezzo”, edito da Le Mezzelane e Carmelo Barbera (Arturo Stevani), con “In Viaggio il cagnolino rise” edito da Bookabook, moderata da Francesca Girardi, con letture selezionate dagli autori ed eseguite dai soci di ‘O Cardill, ha innescato riflessioni e dibattiti sul senso dell’esistenza, sul valore del viaggio e dell’amore.

Si può curare il male? Lo si può soprattutto evitare? o siamo ormai destinati a vivere in un mondo immerso in quella che Hannah Arent definiva “la banalità del male”?  Dopo aver sbirciato un pò l’opera ed aver discusso con l’autrice Rosanna Gaddi, una donna dal profondo sguardo introspettivo, studiosa ed appassionata di filosofia del dolore, di psicologia e di poesia, l’interrogativo pregnante del Romanzo intimista “Il diario terapeutico del male” quindi potrebbe essere: esiste una terapia per il male? o è una  malattia incurabile che conduce la psiche umana ad azioni più abiette e peccaminose senza alcuna via d’uscita?

Sotto la prosa dell’interessante autrice si cela il famoso Georges Bataille, studioso di filosofia, economia, storia dell’arte ma soprattutto interessato a temi come l’erotismo e la trasgressione, ma anche il celebre psicanalista e psichiatra Carl Gustav Jung e il simbolismo erotico dell’arte di Salvador Dalì. Come la stessa autrice sottolinea, la protagonista del Romanzo non viene descritta in maniera precisa, vi è un alone di mistero su di lei infatti non viene menzionato nemmeno il suo nome; forse l’autrice vuole porre anche un seguito a quest’opera, ecco perchè non svela tutti i nodi del Romanzo.

La protagonista probabilmente ha commesso degli omicidi e viene mandata in psicanalisi a seguito della decisione di un giudice, che dopo una serie di indagini su delle persone scomparse, decide di concentrarsi su di lei, come l’unica indagata al momento sui fatti accaduti. Si scopre che la donna ha dei trascorsi dolorosi che sono legati alla sua triste infanzia ed è così che va avanti questa lunga storia che ha un sottofondo psichico, analitico, traumatico. Come si verrà a capo di queste vicende? Basterà sicuramente leggere il Romanzo per saperlo, che è scritto seguendo uno stile paratattico, per dare eco maggiore al ritmo dell’opera.  Lo scopo sicuramente di questa appassionante scrittrice è quello di far riflettere, utilizzando il meccanismo dell’introspezione e dell’autoanalisi mediante un colloquio con l’altro; un viaggio dentro se stessi, i neuroni a specchio e le collisioni che ne derivano.      A voi la lettura!