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Detenuto salva la vita della figlia dodicenne

È una storia d’amore, ma non inteso come quello tra uomo e una donna, ma un amore tra un padre e una figlia. È accaduto a Bari, un uomo detenuto presso l’istituto penitenziario ha salvato la vita alla figlia 12enne

La diagnosi per la piccola figlia del detenuto era la seguente: insufficienza renale terminale.

Inutile ormai il trattamento con dialisi, il rene non funzionava più. Unica salvezza il trapianto.

Le difficoltà di trovare  un donatore esterno sono note, ma non è il caso di questa famiglia.

È risultato essere compatibile il padre  detenuto della ragazza. Una storia meravigliosa che arriva dal Policlinico di Bari, resa nota proprio dai medici dello stesso ospedale.

Tantissimi gli interventi di trapianto di un organo effettuati quest’anno dal nosocomio barese, 123, ma questa è rimasta particolarmente nel cuore di tutti.

Belle anche le parole che la madre della ragazzina ha dedicato ai medici dell’ospedale, affidando il tutto a un videomessaggio : “Grazie per aver donato una seconda vita a mia figlia” .

La donna ha ringraziato non solo l’ospedale per aver donato una nuova vita alla figlia ma anche il marito per essere con loro anche in questo momento nonostante l’impossibilità di essergli vicino.

Durante la fase post trapianto solitamente si attraversa una fase molto delicata, in quanto il corpo deve abituarsi alla presenza di un nuovo organo è quest’ultimo deve riprendere la sua funzionalità a pieno regime dopo un intervento estremamente delicato. Sono le prime settimane, quindi, quelle che si attendono con il fiato sospeso, per capire se l’intervento è riuscito.

Questa storia, però, è davvero a lieto fine, infatti dopo queste delicatissime giornate la ragazza sta bene e il suo “nuovo” rene ha preso a funzionare nuovamente a pieno regime.

Una storia che rende ancora più forte il legame tra questa ragazzina e il suo papà.