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Ddl Zan: ipotesi di voto e mediazione tra forze politiche

Ddl Zan oggi in Senato si voterà per la calendarizzazione in Aula per la prossima settimana.

Sono discordanti i pareri circa l’approvazione del Decreto che ricordiamo prevede il contrasto ai reati di razzismo, e contiene anche una parte detta non repressiva, che mira a diffondere una cultura della tolleranza, contro ogni forma di omofobia.

Ddl Zan: le ipotesi di modifica

Negli ultimi giorni non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte di vari esponenti politici, Matteo Salvini e Matteo Renzi, in primis, promotori di possibili modifiche al testo che in realtà cambierebbero radicalmente la legge stessa.

Oggi alle 16.30 l’assemblea di Palazzo Madama voterà l’ipotesi di voto direttamente in Aula il prossimo 13 luglio. Intanto, questa mattina alle 11, si è svolta una riunione dei capigruppo per provare nuovamente a trovare un accordo sul testo fermo da settimane in commissione Giustizia per l’ostruzionismo del centrodestra.

Dunque il voto in Aula sarà fondamentale, soprattutto per capire chi effettivamente è a favore del provvedimento. 

La votazione di oggi, oltre ad essere molto importante, si configura come un’identità diversa; avverrà infatti con voto palese. E poi perché seppure per motivi opposti, sia i favorevoli e che i contrari al Ddl Zan hanno interesse ad andare in aula.

M5s, Pd, Leu, Autonomie e Iv, voteranno a favore, in prospettiva del voto del 13.

Sembrerebbe quindi che anche Italia Viva potrebbe votare sì, nonostante siano state proposte delle modifiche al testo.

In attesa di ulteriori sviluppi 

Bisognerà appurare cosa deciderà il Gruppo misto che potrebbe mutare le sorti della votazione; composto da circa 46 senatori, si ipotizza che almeno la metà potrebbe essere favorevole.

Si spera in una mediazione che metterebbe d’accordo tutti, nonostante gli atteggiamenti piuttosto strumentali di alcuni esponenti politici che, celandosi dietro a presunte modifiche, mirano in realtà a sopprimere la legge.

Le modifiche riguardano gli articoli 1, 4 e 7: si tratta delle parti in cui si vuole eliminare ogni riferimento a identità di genere, reati di opinione e iniziative contro l’omotransfobia nelle scuole. 

Modifiche lievi secondo chi le propone, ma che nel concreto si trasformerebbero in un affossamento della legge. 

Quello che si configura è un vero e proprio muro contro muro. Una serie di ipotesi di voto, posizioni, alleanze diverse, che rischiano di cambiare radicalmente il disegno politico proprio del Ddl Zan.

Sicuramente quello di oggi sarà un nodo decisivo per capire gli ulteriori sviluppi.

In attesa del voto, settimana prossima, oggi si proverà a raggiungere una posizione comune con la quale tornare a sedersi al tavolo.