Quanto fa paura pensare al domani? È un quesito a cui pensiamo spesso, eppure il tempo scorre inesorabilmente, il giorno seguente è dietro l’angolo, con un aspetto terrificante, pronto ad intimorire ogni genere di passante. Riducendo, però, questo concetto ad un gruppo di parole, voi sapreste dare una definizione precisa? Beh sicuramente, il domani rappresenta un’indicazione di un tempo genericamente futuro, in correlazione con oggi. Ma continuamo, così non basta, bisogna entrare nello specifico: questo termine designa il giorno seguente, il giorno che segue quello in cui ci si trova o di cui si parla; lo si aspetta con ansia, anche abbastanza in fretta. E del domani, effettivamente, quindi, del giorno seguente, qualcosina in più ne sa Luca Marano, uomo di cultura, autore di un libro, intitolato appunto “Il giorno seguente“. Una persona magnifica, come Andrea Sperelli, anch’egli è impregnato, piuttosto che di arte però, di cultura, un’immensa cultura, infinita come l’universo.
Ha conseguito, infatti, il dottorato in Linguistica Generale presso l’Università di Cambridge. Inoltre, ha elaborato numerose pubblicazioni scientifiche internazionali e la sua prima monografia di ricerca è stata pubblicata nella collana internazionale “punto org“. E pensate che sia finita qui? Già iscritto all’Ordine dei giornalisti della Campania, è stato direttore responsabile di tre magazine.
Al momento Luca si è dedicato completamente alla cultura ed ha intrapreso la carriera di insegnante di lettere nei licei, coopera con la cattedra di Sociolinguistica italiana nella sede del dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli e, come se non bastasse, ha creato e gestisce un blog. Prima della sua recente opera, ha esordito con la pubblicazione del suo primo romanzo “Il muschio nasce a Sud“, riscuotendo molto successo. Il team di XXISecolo ha avuto la possibilità di effettuare una breve intervista e quindi porgli una serie di domande, riguardo il suo nuovo capolavoro; il suo consenso evidenzia tutta la grande gentilezza posseduta da Luca. Salpiamo per il nostro viaggio alla scoperta delle fondamenta di questo splendido romanzo.
Il nostro team sarebbe stato troppo banale, se avesse chiesto al professor Marano informazioni inerenti al libro. Inizialmente, quindi, ci siamo concentrati prima sulla sua persona e le emozioni provate, dopo la pubblicazione dell’opera. “Non è stato facilissimo trovare un editore, ma per fortuna ho trovato ad est dell’equatore“. Fin dal primo momento Luca ha dovuto credere nella sua opera ed era necessario che anche il suo editore ci credesse; è una storia complessa, bisogna immedesimarsi nei personaggi per vivere in prima persona le esperienze che caratterizzano la narrazione.
Ha ricercato ardentemente una simbiosi con i personaggi del suo libro, ha ascoltato con dedizione storie che hanno influenzato i suoi pensieri e, come Esiodo è stato ispirato dalla Muse Eliconie per la sua “Teogonia“, egli stesso è stato spronato da vicende raccontate ed episodi vissuti. Un libro molto lontano dell’editoria contemporanea, all’apparenza rappresenta una storia di dolore, ma in realtà, nel profondo degli abissi delle parole, si eclissa un racconto di vita, un leggero soffio di speranza che attraversa il microscopico scorcio creato dalla porta appannata. Dopo la pubblicazione del libro, un vortice di emozioni, con gioia e felicità come avanguardie, ha avvolto Luca, come un bambino quando scrive la sua prima poesia o come la volta che svolge il suo primo compito in classe, entusiasti e soddisfatti di ciò che hanno elaborato.
“Questo romanzo è una metastoria, è un testo in cui ho potuto mettere insieme più storie che io ho ascoltato“. Tralasciando la complessità, anche se non troppa, della struttura del romanzo, la curiosità invade le nostre menti e ci conduce alla scelta del titolo: che cosa significa veramente il giorno seguente? E perché il motivo di questa decisione? Uno dei personaggi principali delle vicende, intrinseche tra loro, una donna di nome Nina Barbieri, è anche la protagonista di una storia, ascoltata dal nostro Luca in TV, la quale, in seguito ad un incidente, si sveglia in ospedale ritrovandosi senza nessuno, completamente sola, priva della sua famiglia ormai defunta. È da questa vicenda e da altre analoghe, che ha avuto origine la storia di Nina e anche la decisione del titolo. Difatti, “Il giorno seguente” indica con esattezza il giorno successivo al risveglio e quello che accade dopo un lungo coma. Una storia intrigante e curiosa, originaria esclusivamente del mare di immaginazione del professor Marano.
Nina Barbieri, quindi, si risveglia in ospedale e scopre, in modo casuale, di essersi ritrovata senza il proprio marito e i propri figli; “la persona amorevole ed anonima“, così, si ritrova a vivere un dramma esistenziale terribile, un boccone troppo amaro da mandare giù, che deve, però, necessariamente accettare e di conseguenza vivere il lutto, che l’esistenza le ha imposto. Ella è stata educata ad essere moglie e madre, ed ora, con questo dramma sull’uscio della porta, è vinta dal timore e dallo smarrimento; ha perso tutto ciò che la rendeva viva, alle sue spalle si cela l’ombra della preoccupazione. Nonostante ciò, questa non deve essere un racconto disperato ed angoscioso, ma anzi, al contrario, deve essere una storia di speranza e di rinascita, poiché Nina è costretta a scavare dentro di sé e trovare una nuova e occultata parte della sua persona, deve scovare delle caratteristiche che neanche lontanamente pensava di possedere.
A questo punto della narrazione, entra in campo un altro personaggio, fondamentale quanto Nina, un pugile denominato Alessandro Nebbia, che sta vivendo un’intensa crisi d’identità e appende i guanti al chiodo nel momento migliore della sua carriera, non più soddisfatto, ormai, di far parte di quel mondo. Per volontà del fato, i due si incontrano a piazza Dante per poi dar vita ad una storia d’amore: in quel sentimento amoroso Nina trova la sua ragione di vita, mentre Alessandro riscopre nella donna la semplicità e l’autenticità dell’amorevolezza, mai vissute prima d’ora. “Due solitudini che, messe insieme, creano qualcosa di unico; questo rappresenta il senso del romanzo“. Una storia incredibile, caratterizzata da violente ed intense emozioni, che si intrecciano tra loro.
“La domanda a cui ho voluto rispondere è stata: quando la vita ci toglie tutto noi come dobbiamo reagire? Di fronte ad un dolore così grande quale reazione dobbiamo avere?”. Questa storia, questo romanzo, questo insieme di vicissitudini raffigurano la risposta a queste domande e in un certo senso, questo intento è stato rispettato a pieno. A volte la letteratura, o proprio la cultura all’interno di uno scenario generale, si trasforma in un bussola esistenziale, che indirizza le nostre scelte e quindi, spesso, un testo deve sempre nascondere dentro di sé un significato, per offrire qualcosa di profondo e di significativo a coloro che si dedicano alla lettura.
Quanto lavoro dietro un libricino di sole 144 pagine, quante peripezie si attorcigliano tra le singole parole, quante emozione trapelano da dietro quest’ultime. Ci complimentiamo con il nostro caro Luca per la creazione di un’opera di cultura eccellente, che si pone l’obiettivo di offrire una riflessione sulla capacità di nascere un’altra volta e ripartire dal punto di partenza, quando la vita ci denuda di tutto ciò che possediamo. Ma anche una meditazione sull’elevato ed affascinante potere dell’amore, capace di illuminare ogni angolo di oscurità. Un’opportunità per intravedere la speranza dietro ogni cosa.