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PIL mondiale in calo, le conseguenze della crisi Coronavirus

L’emergenza Coronavirus inevitabilmente ha causato e causerà gravi danni sull’economia mondiale. Il lockdown ordinato in molti paesi, se da un lato ha contribuito al contenimento del contagio da Covid-19, dall’altro ha impattato negativamente sull’economia ed ha aumentato sensibilmente il tasso di disoccupazione. Secondo una stima dell’FMI, nel 2020 il PIL mondiale calerà del 3%. Si tratterebbe della più grande regressione della storia dopo la “Grande Depressione” del 1930. Una crisi che riguarderebbe non solo le economie in via di sviluppo, ma anche quelle in stato avanzato.

Il capo economista dell’FMI, Gita Gopinath, avverte: “Se la pandemia non si dirada nel corso della seconda parte dell’anno, il PIL mondiale potrebbe calare ulteriormente. Se addirittura dovesse continuare nel 2021, il PIL potrebbe calare di un ulteriore 8% rispetto al nostro scenario di base”.

Considerando invece che l’epidemia svanisca nella seconda parte dell’anno, l’FMI calcola un aumento del PIL del 5,8% nel 2021. Una parziale ripresa, dunque, che tutti ci auguriamo possa avvenire.

Spostando l’attenzione sull’economia italiana, l’FMI stima che nel 2020 ci sarà una recessione del 9,1%, dopo che nel 2019 si è registrato un aumento dello 0,3%. Nel 2021 si prospetta una crescita del 4,8%, ammesso che il virus venga debellato da qui all’estate prossima.

Destinato ad aumentare, di conseguenza, un po’ ovunque il tasso di disoccupazione. In Italia sale del 12,7%, rispetto al 10% del 2019. In Francia si passa dall’8,5% del 2019 al 10,4% del 2020. In Spagna le conseguenze più forti: il tasso aumenta dal 14,1% del 2019 al 20,8% dell’anno in corso. La Germania invece risente decisamente meno di tutti di questa situazione: 3,2% del 2019 al 3,9% del 2020.

Questo è lo scenario stimato dal FMI, con tanto di numeri e statistiche. È un momento difficile per tutti i paesi, che hanno dovuto fare i conti con un virus nuovo e che, gioco forza, ha cambiato lo stile di vita dell’essere umano. Il 2021 dovrebbe essere l’anno della ripresa quantomeno parziale, se il virus sarà abbattuto, o magari facendo affidamento al vaccino che metterebbe tutti al sicuro.