Il direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel corso di un convegno tenutosi per fronteggiare l’emergenza dovuta al Coronavirus Sars-CoV-2, ha fatto delle dichiarazioni importanti: “Si tratta di una malattia grave che per il momento sta colpendo gli over sessanta, ma questo non significa che i giovani ne siano immuni”.
Ciò che emerge dagli ultimi aggiornamenti è la suscettibilità dei bambini al virus seppur in misura minore rispetto agli adulti, ma abbiamo avuto testimonianza di casi anche gravi, che li hanno interessati colpendoli con sintomatologie, che variano di caso in caso ed a seconda delle condizioni in cui si vive.
Preoccupante è anche l’effetto che il virus potrebbe avere nei Paesi sottosviluppati e a basso reddito, in cui scarseggiano anche i beni di prima necessità e le risorse sanitarie. In questi Paesi, la maggioranza della popolazione combatte già ogni giorno contro stenti e malattie quali ad esempio l’Hiv o la malnutrizione.
Tante sono state le manifestazioni di solidarietà tenutesi nei vari Paesi del mondo e gli applausi a distanza rivolti agli operatori sanitari, che stanno combattendo in prima fila per garantire le cure e l’assistenza necessaria alla popolazione in difficoltà.
Siamo dinanzi a una crisi sanitaria mondiale che sicuramente verrà ricordata nei libri di storia per le conseguenze che ne sono derivate. Si tratta del male della nostra epoca, che ci ha costretti a cambiare le nostre abitudini di vita e la nostra routine spingendoci ad utilizzare nuove tecnologie per interagire a distanza. Forse la natura dopo essere stata a lungo maltrattata ha deciso di ribellarsi, di far sentire il suo grido contro un’umanità che non ha più cura né di essa e né dei suoi figli.
Il direttore dell’OMS, infine, ha asserito: “Le prossime settimane saranno cruciali per testare la nostra fiducia nella scienza e la nostra capacità di far fronte a situazioni così delicate. In gioco vi è la sorte del mondo”.