Donare il cordone ombelicale è una pratica sempre più diffusa al fine di tutelare la salute dei bambini. Infatti, le cellule staminali, provenienti dal sangue ricavato, sono una risorsa importante, poiché hanno la capacità di curare malattie di grave entità.
Le cellule “staminali emopoietiche”, sono in grado di generare globuli bianchi, rossi e piastrine, molto utili per curare malattie del sangue e del sistema immunitario, mediante un trapianto. Il prelievo avviene in sala parto ed è un operazione priva di rischi per chi dona. Le cellule staminali, in questo caso possono esser donate oppure custodite presso le sedi opportune per essere utilizzate in futuro.
Un gesto di grande solidarietà è avvenuto nelle ultime ore presso la Clinica Candela di Palermo, in Sicilia. Una neomamma ha donato il cordone ombelicale dopo il parto. Quest’ultimo è stato conservato fino ad oggi presso la Banca del Sangue Cordonale di Sciacca. È importante specificare che la Clinica Candela è attualmente specializzata nell’estrazione di cellule staminali e nella creazione di strumenti all’avanguardia.
Proprio oggi, la sacca contenente il cordone ombelicale è partita dalla Banca. La destinazione è l’Ospedale Albert Florian di Budapest.Tutto ciò è destinato ad un bambino ungherese di due anni affetto da una grave leucemia.
Le ultime statistiche secondo la Banca Cordonale
L’utilizzo delle cellule staminali, in questi casi, rappresenta una valida alternativa al trapianto di midollo osseo. Ad oggi, infatti, le probabilità di trovare un donatore di midollo osseo nei registri mondiali sono ancora molto basse (35%). Per questo, è sempre più alta la richiesta di utilizzare questo metodo alternativo.
In base alle statistiche divulgate dalla Banca Cordonale, le donazioni sono sempre più in aumento. Dagli inizi degli anni 2000 ad oggi, sono sempre di più le donne che si sono rese disponibili nel donare o conservare le proprie cellule staminali. Sono circa 40mila le procedure in atto presso la Banca Cordonale.