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Coppa Italia, assembramenti e rapine: la festa è servita

Sulla Coppa Italia una macchia enorme: vandali e criminalità rendono amara la festa. Distanziamento azzerato e colpi di pistola nella notte.

Coppa Italia, assembramenti e rapine: la festa è servita

Ve lo ricordate il Covid-19? E’ 1uel terribile virus che, nel 2020, ha letteralmente terrorizzato la comunità mondiale. La pandemia ha sospeso il calcio, per un po’, ma non poteva porre freno al business. Miliardi gettati nell’economia che servivano a tutti i costi all’impresa del pallone a scapito dell’aspetto più essenziale: lo sport. Con il ritorno del calcio sono tornate le feste. Tutto legittimo, almeno per il ministro Spadafora che si lascia andare ad un “forza Napoli” su twitter. Tutto normale per De Luca, il Presidente della Regione Campania, eletto più “rigoroso d’Italia” che spiega soltanto l’orgoglio di aver portato una vittoria al Mezzogiorno.

Intanto però in strada il distanziamento sociale è decaduto. Mascherine? Poche, almeno quelle inquadrate dalle immagini varie. La festa ha acceso tutta la città ed i fuochi d’artificio hanno coperto colpi di pistola e nefandezze varie. Un uomo è rimasto ferito da quattro colpi di pistola ed è divenuto virale in poche ore una rapina a mano armata: tre uomini hanno infatti aggredito un motociclista rubandogli il motorino. Nella colluttazione parte anche un colpo di pistola.

Centinai di scooter in strada, come riporta Il Mattino di Napoli, tutti i guidatori rigorosamente senza casco. Insomma la festa è stata macchiata e si spera, per l’epidemia attualmente in corso, che non abbia conseguenze per la comunità intera. Chi, nonostante sia un grandissimo tifoso del Napoli, è rimasto responsabilmente a casa avrebbe di che indignarsi.

L’Italia che “resiste” si piega al calcio. alle contestazioni ed ai comizi

Si chiarisca: nessuno vuole che i cittadini si rinchiudano in casa per sempre. Il peggio è passato, ce lo dicono gli esperti, ma ci intimano anche di fare attenzione. Un’attenzione che, diciamocelo chiaramente, non c’è stata. Si è cominciati dalle contestazioni al governo di cui, la più eclatante, sono stati i “gilet arancioni” che qualcuno ha ironicamente soprannominato “arancini”. Guidati dal generale in pensione ci hanno mostrato il peggio del peggio della popolazione, dal palco da loro allestito sono partite le assurdità più grandi mai sentite negli ultimi 50 anni. Ovviamente distanziamento zero, come quello mantenuto anche dalla manifestazione di destra.

Salvini e Meloni ad indossare la mascherina e tenere la distanza non ci pensano proprio. Nemmeno i loro elettori sembrano preoccuparsene e si avvicinano per i selfie di rito. E’ accaduto anche a Piazza del Popolo nella manifestazione per George Floyd. Anche in quel caso le immagini condannano gravi atti di irresponsabilità. Infine ci sono caduti anche i tifosi del Napoli. Le istituzioni si stanno già nascondendo dinnanzi all’elettorato? D’altronde il calcio è un bacino elettorale importante ed il 20 settembre si dovrà votare. Il ritorno alla normalità è servito come la festa.

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