Il consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità la proposta di legge alle Camere che prevede l’abolizione del numero chiuso alla facoltà di Medicina.
“Non possiamo più tollerare un meccanismo che non fa alcuna selezione meritocratica e penalizza solo i figli della povera gente”. Ha dichiarato il Presidente della Campania Vincenzo De Luca.
Il provvedimento è stato introdotto all’esame del Consiglio dal Presidente della I Commissione consiliare permanente, Giuseppe Sommese, che ha riferito: “La carenza di risorse umane nelle nostre strutture sanitarie è emerso con forza durante il covid ed è tutt’oggi un grave problema spesso legato all’attuale limite di accesso alla facoltà di Medicina. Questa proposta di legge è finalizzata alla abolizione delle limitazioni all’accesso ai corsi universitari di area sanitaria al fine di rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale attraverso l’incremento degli addetti alle professioni sanitarie e di superare il disagio sociale connesso al regime di accesso programmato ai corsi universitari di area sanitaria. Un tema sul quale maggioranza e opposizione hanno dimostrato grande sensibilità e condivisione”.
Il test di ammissione alla facoltà di Medicina è visto come una vera e propria barriera, un problema che va affrontato e sul quale si discute oramai da anni, anche perchè privo di qualsiasi fondamento meritocratico.
Sono tanti i gruppi politici intervenuti sulla spinosa questione, in particolare modo in Campania, dove c’è carenza di medici e quindi è importante sbloccare le graduatorie di idonei.
La Regione Campania si è espressa in maniera unitaria su questo importantissimo tema che coinvolge tanti giovani, che spesso rinunciano ai propri sogni, “vittime” di un sistema che da questo punto di vista li penalizza.
Tanti i ragazzi che decidono di andare a studiare fuori dall’Italia, lasciando il proprio Paese.
Come ha sottolineato il Governatore Vincenzo De Luca: “La norma deduce che il servizio sanitario nazionale è lo strumento di implementazione della tutela della salute e le relative risorse umane rappresentano un valore ineludibile del servizio sanitario nazionale medesimo, un fattore determinante per il suo funzionamento e per il suo grado di efficienza”.