Ufficialmente è arrivata la notizia del rinvio al prossimo autunno delle elezioni amministrative. Il comune di Napoli però, oltre ai tanti problemi legati all’aumento esponenziale dei contagi, si trova a far fronte all’ennesima crisi politica.
Lascia la sua carica come assessore alla Cultura del Comune di Napoli Eleonora de Majo.
La motivazione, come la stessa ha chiarito in una sua dichiarazione, è la seguente: «se è vero che oramai da tempo non mi riconosco più in questo progetto politico e amministrativo, devo ammettere che le ultime vicende, quelle che riguardano la composizione della commissione tecnico-popolare per la scelta della statua di Maradona, stanno assumendo la piega di un pesantissimo accanimento personale, che è arrivato alla perquisizione in casa con il sequestro di telefoni e computer (motivo per cui sono irreperibile da qualche settimana) e dalla pubblicazione sui giornali cittadini di atti che mi riguardano relativi ad indagini ancora in corso, di cui a stento io stessa avevo avuto conoscenza».
Dura nei confronti dell’amministrazione , che a suo dire, pur avendo condiviso le sue scelte non ha speso una parola in suo favore. Ne prende atto, dice, ma resta della convinzione che le sue di scelte non fossero da condannare. Parla dell’ennesima invasione di campo, per restare su temi calcistici, della magistratura sulle decisioni politiche, ma confida nel tempo, che alla fine ne è certa saprà dare valore al suo operato.
Un operato nato nella giunta De Magistris nel quale ella stessa non crede più. Il progetto iniziale di cambiamento del Comune di Napoli è fallito secondo la De Majo che lascia senza però dire la sua sul candidato sindaco proposto da De Magistris, Alessandra Clemente. La definisce “calata dall’alto” senza alcuna vicinanza alla città e alle sue problematiche. Precisa però che il suo scetticismo nei confronti di questa candidatura nulla a che vedere con le sue dimissioni, che hanno origini ben più profonde e sofferte.
La squadra di De Magistris perde colpi, quindi, ma il suo operato non tutto è da buttare.
È questo il pensiero di Chiara Capretti del Partito Potere al Popolo.
PaP scende in campo, aprendo le porte a possibili alleanze. Quello di De Magistris è un vento di cambiamento che si è fermato, ma alla luce dei tanti candidati proposti per le prossime elezioni amministrative che il comune di Napoli si appresta a fronteggiare in autunno, quello che manca è un progetto per il bene della città.
Non disdegna quindi alleanze, Potere al Popolo, purché l’idea cardine sia il miglioramento di Napoli e delle sue problematiche sociali.