Oggi, 23 luglio, ma del 1866, nacque Francesco Cilea, un compositore di origini calabresi, essendo nato a Palmi, un comune della provincia di Reggio Calabria. L’artista manifestò precocemente la sua predisposizione per il mondo della musica, arte a cui dedicò la sua vita.
Cilea, infatti, si iscrisse al Real Collegio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, presso il quale si distinse per la sua diligenza, ingegno e spiccata passione. Proprio queste sue attitudini meritevoli, gli fecero conseguire un doppio riconoscimento, una medaglia d’oro dal Ministero della Pubblica Istruzione e la nomina come Primo alunno Maestrino.
Questi sono stati solo i primissimi successi del compositore, il preludio di una carriera in salita, in quanto, come prova finale degli studi conseguiti presso il Real Collegio, Cilea presentò una sua opera “Gina”, che fu molto apprezzata dall’editore Sorzogno, il quale decise di commissionargli l’opera “La Tilda”. Quest’ultima venne messa in scena a Firenze, nel Teatro Pagliano, il 7 aprile del 1892, riscuotendo un notevole successo.
Successivamente, nel 1897, ci fu il debutto, presso il Teatro Lirico Internazionale di Milano, di una terza opera dell’artista, “L’Arlesiana”. Uno dei nomi che spiccava nel cast era quello di un giovane Enrico Caruso.
Sempre presso il Teatro Lirico di Milano, il 6 novembre 1902, ci fu l’esibizione dell’opera “Adriana Lecouvreur”, su libretto di Arturo Colautti, che risulta essere l’opera di Cilea più famosa per il pubblico.
La sua carriera fu omaggiata da continui riconoscimenti. Nel 1916, infatti, è nominato direttore del Conservatorio di Napoli, incarico che mantiene fino al 1935, quando fu costretto ad abbandonare per aver raggiunto il limite di età. Non solo, ma tre anni dopo, nel 1938, fu nominato Accademico d’Italia e, nel 1948, gli fu intitolato il teatro comunale presente a Reggio Calabria, il Teatro Francesco Cilea.
Morì nella sua casa, a Verazze, in Liguria, il 20 novembre 1950.