Seneca parlava di otium, definendo con tale termine un momento produttivo che il saggio deve dedicare alla ricerca della verità, alla maturazione interiore ed intellettuale e al miglioramento di sé stessi. Ripartendo da questo concetto Srini Pillay, neuropsichiatria dell’Università di Harvard, ha dedicato un saggio all’importanza di “perdere tempo”, di rilassarsi.
Secondo l’autore focalizzarsi su un solo obiettivo per volta potrebbe essere poco funzionale per rendere al lavoro. Al contrario potrebbe essere limitante per risolvere un problema.
Il caso del gorilla invisibile
Questa idea è ben rappresentata dal caso del gorilla invisibile, un esperimento classico in psicologia, nel corso del quale a due gruppi di volontari viene mostrato il filmato di una partita di basket. I partecipanti all’esperimento dovranno contare i passaggi palla di una delle due squadre. In genere gli esaminati, concentrati a contare i passaggi, non notano la presenza di un uomo travestito da gorilla che irrompe nel campo.
Ciò a riprova del fatto che stare concentrati su qualcosa può causare la perdita di elementi importanti.
Lo studio dei ricercatori dell’Università dell’Ohio
Un’altra ricerca, portata avanti dall’Università dell’Ohio, ha studiato un gruppo di studenti. Sono state studiate le relazioni tra tre variabili: uso di internet, tendenza a rimandare le azioni e rendimento universitario.
I ricercatori hanno scoperto che esiste una correlazione diretta tra tempo trascorso in Internet e la tendenza a rimandare, confermando dunque l’assunto che il Web sia una distrazione importante che non aiuta nella gestione del tempo.
Si è trovato però che non esiste correlazione diretta tra procrastinazione e media universitaria. In estrema sintesi: chi trascorre più tempo in Internet tende a “perdere tempo”, ma questa forma di intrattenimento non abbassa i voti. Questo risultato apparentemente contraddittorio può essere spiegato da un ulteriore studio dell’Università di Hiroshima.
Lo studio sulla capacità di concludere i compiti assegnati
I ricercatori hanno rilevato che guardare sul computer immagini di animali e bambini graziosi aumenta la motivazione e la capacità di portare a termine con successo i compiti assegnati. Le emozioni positive attivate dalla visione di soggetti kawaii (“carini”) aiutano a concentrarsi in modo proficuo. Quindi distrarsi fa perdere tempo ma migliora la qualità delle nostre riflessioni.
Il Default Mode Network
Gli scienziati stanno approfondendo il fenomeno della “distrazione”. Per distrarsi fino ad estraniarsi è necessario che si attivi una centralina neurologica, un gruppo di neuroni legati proprio alla “distrazione”. Questo sistema funziona solo quando la mente non è concentrata e prende il nome di Default Mode Network (detto “Dmn”). Tale sistema è composto da una rete di regioni che si trovano nella corteccia cerebrale e sotto di essa, che si “accendono” quando non si presta attenzione a nessun compito specifico. Quando quando il Dmn prende il comando emergono abilità cognitive notevoli, che spesso non possono emergere in stato di vigilanza. Come la capacità di rievocare alcuni ricordi della propria vita, o di valutare le reazioni emotive del prossimo.
Effettivamente quando incontriamo un problema che occupa la nostra attenzione, si cerca una possibile soluzione, se non riusciamo a trovarla ci blocchiamo. In genere riusciamo a trovarla quando ci rilassiamo, poiché abbiamo messo a tacere l’emisfero sinistro, nello specifico l’area prefrontale dorsolaterale, che aveva cercato la soluzione senza trovarla.
Per trovare una soluzione necessitiamo dell’emisfero destro e di un’area di esso: il giro superiore temporale anteriore, una piccola piega di tessuto un po’ sopra l’orecchio. Quest’area si attiva per pochi secondi prima dell’intuizione.
I vantaggi del self-talk, il dialogo interiore
Inoltre alcuni studi hanno evidenziato l’importanza del self-talk, del dialogo interiore, come metodo per ridurre lo stress. Parlare poi in seconda persona (rivolgendosi a se stessi con il “tu” o chiamandosi per nome) è più efficace rispetto a parlare a se stessi e basta. Un’altra tecnica suggerita da Pillay per perdere tempo in maniera produttiva è della dissociazione. Lo si fa scegliendo di essere un altro. Si può immaginare di essere un’altra persona, che svolge un ruolo nuovo e in tal modo pensare alla vita da un punto di vista diverso dagli schemi soliti.
Immaginarci diversamente stimola le regioni del cervello preposte al processo creativo. Il modo migliore per “perdere tempo” in maniera utile è fantasticare, immaginare consapevolmente per sviluppare soluzioni sempre nuove.