“Cogito ergo sum” è una celebre frase di Cartesio che, traducendo dal latino, vuol dire letteralmente “penso quindi sono”.
Questa frase riassume in modo emblematico il pensiero filosofico di Cartesio.
Nato in Francia con il nome René Descartes, ma conosciuto al mondo come Cartesio, è considerato il fondatore della matematica e del pensiero moderno, dominato dalla centralità della ragione dell’essere umano, motivo di rottura con il pensiero medievale e rinascimentale.
In un epoca in cui tutte le certezze vennero messe in discussione, Cartesio cerca il modo per arrivare a verità inconfutabili. Il suo obiettivo è quello di creare un metodo che sia una guida in ogni campo di indagine. Lo scopo è quello di evitare che, come nel caso delle teorie sulla terra piatta, i sensi ingannino la ragione.
La celebre frase Cogito ergo sum giunge a conclusione di un ragionamento molto profondo riportato nell’opera Discorso sul metodo. In pratica,il filosofo, pone come unica certezza, nel dubbio metodico, il fatto che l’uomo esista.
Cogito ergo sum: il dubbio al centro del metodo
La teoria di Cartesio parte da un dubbio legittimo: quello che vediamo esiste davvero? Esistono le parole che leggiamo e scriviamo?
Si definisce così il dubbio metodico, ovvero accettare come vero solo ciò che è assolutamente evidente. Ciò che vediamo è immaginato come un eterno inganno, a meno che non sia dimostrabile. È in questo momento che c’è un vero e proprio punto di svolta. Cartesio capisce che affinché il dubbio esista deve esistere l’uomo e il suo pensiero da qui la celebre frase.
Il pensiero rende l’uomo reale e il dubbio su ciò che esiste e su ciò che è vero concretizza il pensiero dell’uomo stesso.
Da Cartesio ai giorni nostri
Se la teoria di Cartesio raggiunge a un certo punto il cosiddetto dubbio iperbolico, che finisce per definire inganno qualsiasi cosa, oggi assistiamo a un fenomeno diametralmente opposto.
L’avvento dei social network, dei motori di ricerca dell’informazione a portata di un click ha in qualche modo portato alla nascita di certezze assolute. Ognuno si sente portatore di una verità inconfutabile in quanto cercata sul web. Poco conta l’attendibilità della fonte.
È questa la era delle fake news, dei messaggi forvianti, del pensiero collettivo e poco critico. Rifacendo al pensiero di Cartesio dovremmo ritornare al dubbio come metodo imparando a scendere ciò che è vero da ciò che non lo è.
Riscoprire il metodo e quindi tornare a mettere al centro l’io pensante e non “il si dice”.