Il 5 giugno 2016, le unioni civili entrarono in vigore nell’ordinamento giuridico italiano con la legge Cirinnà.
La legge ordinaria che regola le unioni civili è l’articolo 1, commi 1-35, della Legge 20 maggio 2016, n. 76.
Inoltre, è importante dire che questa legge spesso è denominata legge Cirinnà in quanto fu proposta della senatrice promotrice e prima firmataria Cirinnà.
La legge Cirinnà fu pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 21 maggio 2016 (GU Serie Generale n.118 del 21-5-2016) e denominata “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze“.
Quindi, in cosa consiste questa legge?
Essa riconosce giuridicamente le coppie formate dallo stesso sesso.
Attraverso questo istituto, le coppie formate dallo stesso sesso hanno gli stessi doveri e diritti delle coppie sposate.
Si precisa che questo istituto, fu proposto la prima volta nell’anno 1986.
In quell’anno, si inizió a trattare di tale tematica in ambito parlamentare grazie a:
- “Interparlamentare donne Comuniste”
- Arcigay.
Le prime che hanno presentato un disegno di Legge civile furono:
- la senatrice Ersilia Salvato.
- le deputate Romana Bianchi e Angela Maria Bottari.
Invece, nel 1988, su insistenza di Arcigay, l’avvocato e parlamentare socialista Agata Alma Cappiello presentò la prima proposta di legge mai calendarizzata, per istituire il riconoscimento delle convivenze, riportando la dicitura “tra persone”, indipendentemente quindi dal sesso e dalla identità di genere.
Negli anni Novanta, le richieste della camera e del senato per una legge sulle unioni civili si fanno sempre più consistenti.
Intanto, in tali anni, il Parlamento europeo cercó anche di parificare gli omosessuali con gli eterosessuali e le coppie sposate con quelle conviventi.
Tuttavia, è opportuno dire che nessun disegno di legge relativo alla unioni civili venne approvato a causa del veto espresso dalle istituzioni cattoliche.
Poi, la situazione cambia.
Infatti, il disegno di legge passò all’esame della Camera il 9 Maggio 2016.
In quel caso, il governo pose la questione di fiducia, evitando qualsiasi modifica rispetto al testo licenziato dal Senato, che fu approvato in via definitiva l’11 maggio con 372 voti favorevoli.
Dopo l’approvazione della legge, vennero organizzati sit in di festeggiamenti in diverse piazze italiane e in quella occasione molti sindaci fecero illuminare i loro Municipi con i colori della bandiera arcobaleno