Non tutti sanno che nel territorio delle Cinque Terre, in Liguria, viene prodotto un vino che può essere definito “eroico” per via della sua vendemmia che non ha eguali al mondo. L’idea è quella di un gruppo di giovani che hanno ripreso gli insegnamenti degli antichi Greci per produrre Lo Sciacchetrà.
In queste terre ad essere eroici sono i viticoltori che vendemmiano in un equilibrio sospeso fra terra e cielo lungo i filari delle Cinque Terre. Ma, oggi parliamo di una vendemmia ancora più speciale perché avviene sott’acqua.
Ma per capire bene questo particolare procedimento bisogna andare indietro nel tempo.
Cinque Terre: la vendemmia sott’acqua
Circa 2500 anni fa, i Greci avevano scoperto un segreto legato alla vinificazione che un gruppo di giovani appassionati del luogo ha deciso di riscoprire e rinnovare.
Pietro Galletti, Niccolò Moggia, e Luca Resasco, ex studenti dell’Istituto Agrario Arzelà di Sarzana, con il supporto e la collaborazione di molteplici realtà locali, hanno immerso delle casse di acciaio inox, contenenti ciascuna un quintale d’uva, nelle acque della riserva marina delle Cinque Terre.
L’uva, in questo caso proveniente da tre cantine – BarCa, Missanega e Sp4488 – sarà lasciata a sei metri di profondità nell’area di Guvano. Questo punto è indicato dai biologi marini per le sue condizioni ideali.
La pratica appena descritta è molto antica ed è originaria dell’isola di Chio. Qui i Greci immergevano l’uva nel mare per creare un vino unico e di alta qualità.
Questo progetto nato nelle Cinque Terre punta a creare un vino dal sapore ineguagliabile
Questo esperimento è la testimonianza di come le tradizioni antiche possano essere rivisitate e integrate nel contesto moderno, ma è anche il simbolo di come l’amore per la propria terra e la storia possa portare a riscoprire tecniche millenarie.
I vini ottenuti con questa tecnica anticamente erano considerati prodotti di lusso e venivano definiti “vini dei ricchi”.