Una carriera brillante quella del chirurgo di 32 anni morto di Covid, Lucas Augusto Pires. Il giovane neurochirurgo, purtroppo non ce l’ha fatta: non è riuscito a sopravvivere alle complicazioni nate dal suo contagio. Il medico brasiliano è finito in terapia intensiva a causa del virus e non ne è più uscito.
La famiglia racconta che il giovane medico, premuroso ed appassionato, stava lavorando in un ospedale di ivaiporã. Uno dei suoi pazienti, ricoverato non a causa del Coronavirus, non era consapevole di essere stato contagiato. Così, nel corso di una delle visite, ha contagiato il giovane dottor Pires. Nonostante non avesse patologie pregresse o fattori di rischio da considerare, le condizioni del medico si sono presto aggravate.
Alcuni giorni dopo la visita, il neurochirurgo è stato informato della positività del suo paziente ma il primo tampone ha dato esito negativo. L’ha ripetuto dopo due giorni data la comparsa dei primi sintomi: esito positivo.
La sorella del medico, incredula, ha spiegato: “Eravamo sicuri che non avrebbe avuto complicazioni. Aveva solo 32 anni, non aveva precedenti, solo un po’ sovrappeso, ma non era obeso. A poco a poco la situazione è peggiorata“.
Chirurgo muore a 32 anni di Covid: la commovente ultima lettera di Lucas
Lucas Augusto Pires ha lasciato, però, un messaggio di speranza raccontando al mondo intero di non essersi affatto pentito di aver perseguito la carriera medica. Poco prima della sua prematura dipartita, il medico ha lasciato una commovente lettera sui social.
Nella lettera, datata 27 luglio, si legge: “Sto andando in terapia intensiva a causa del peggioramento delle mie condizioni a causa del Covid-19. Mi sono contagiato facendo ciò che amo, prendendomi cura dei miei pazienti con amore e dedizione. E lo rifarei“.
Il dottor Pires, prima del contagio, stava valutando di lasciare il Paese per gli Stati Uniti. Ha poi deciso di restare in Brasile. Lascia due figli, di cui l’ultima di soli due mesi.