Il chirurgo e l’intervento
Alberto Breda, Direttore del Dipartimento di Urologia Oncologica e membro dell’équipe chirurgica dei Trapianti Renali della fondazione spagnola, è il chirurgo che ha eseguito l’intervento
Breda ha operato a distanza un paziente a Pechino, in Cina, mentre si trovava nell’auditorium di Bordeaux per partecipare alla 21esima Riunione Annuale della Società Europea di Urologia (Eau), di cui è presidente.
L’intervento è stato effettuato grazie al sistema robotico Edge, che l’urologo manovrava a distanza da una console. Tutto è filato liscio anche grazie al bassissimo tempo di ritardo nella trasmissione dei comandi : appena 132 millisecondi.
Il chirurgo, è stato poi rivelato, per esercitarsi aveva già a Febbraio sottoposto a nefrectomia tramite telechirurgia un maiale, situato in un ospedale di Shangai. Breda, invece era a Orlando, in Florida.
La chirurgia robotica supera le frontiere
La chirurgia robotica viene effettuata grazie a una complessa piattaforma che riproduce in scala ridotta i movimenti delle mani all’interno del corpo umano, o in ogni caso all’interno del campo operatorio.
Detta anche telemanipolazione computer-assistita, rappresenta allo stato attuale l’ultima frontiera nello sviluppo delle innovazioni tecnologiche applicate alla chirurgia.
La chirurgia robotica non è una scoperta recente. Ma negli ultimi tempi ha fatto passi da gigante, raggiungendo una precisione senza precedenti. I principali settori di utilizzo riguardano la chirurgia uro-oncologica (prostatectomia e nefrectomia)
Il problema principale della chirurgia transcontinentale è rappresentato dal tempo di latenza. Più la distanza tra chirurgo e paziente è lunga e più aumenta il rischio di una imperfetta riuscita legata al tempo necessario per la trasmissione dei comandi.
Pertanto si intuisce come lo sviluppo della telechirurgia, in particolare, e della telemedicina più in generale, sia legato alla diffusione delle reti di telecomunicazioni 5G e alla fibra ottica.
Gli aspetti economici della chirurgia robotica
Il fatto che il paziente fosse in Cina, dove la rete 5G è già molto diffusa, ha sicuramente agevolato l’intervento dato il tempo di latenza così basso. Ma al di là della bravura del chirurgo, l’intervento sarebbe ugualmente riuscito in una parte del mondo dove la rete 5G è più scadente o ha delle falle ?
Chirurgia transcontinentale. La nuova frontiera della telemedicina. Alla fine dell’operazione il dottor Breda ha commentato: “Si tratta di un momento storico reso possibile grazie alla collaborazione internazionale. Un intervento che dimostra la diversità che esiste nella pratica della medicina attuale”.
Al momento infatti uno dei principali limiti della chirurgia robotica è proprio il suo costo elevato. Il rischio è che il gap sanitario tra Paesi sviluppati e sottosviluppati aumenti ancor di più.
Gli aspetti giuridici della chirurgia robotica
Da non trascurare sono gli aspetti giuridici connessi all’uso dei sistemi intelligenti in chirurgia. Una delle domande più calzanti che ci si pone è cosa potrebbe succedere se un braccio robotico si bloccasse.
In tale circostanza, chi risponderebbe di un eventuale danno al paziente ? Il team chirurgico o il vendor del sistema? E inoltre. Dovrebbero essere chiamati in causa gli informatici del software oppure l’ospedale in cui è stato praticato l’intervento?
Tutte questioni al centro di dibattiti e iniziative legislative anche presso le sedi dei maggiori organismi dell’Unione europea. Si cercherà di fare al più presto chiarezza mediante l’emanazione di linee guida e di raccomandazioni cui attenersi da parte sia dei sanitari e sia degli amministratori.
Dall’11 Settembre 1991 all’11 Settembre 2024 sono passati 23 anni. Mai come stavolta due date sono separate da un abisso ben più ampio della distanza di tempo. Mai come stavolta l’umanità ricorda a sè stessa di essere composta da gente nata solo per distruggere il suo futuro e da gente che al contrario lo costruisce e lo migliora. Per sè e sopratutto per gli altri.