Tra le tante sedi delle facoltà dell’Università Federico II di Napoli, sicuramente una delle più affascinanti e suggestive è quella del Chiostro di San Marcellino.
Il Chiostro di San Marcellino si trova a Napoli ed ospita alcuni istituti dell’Università Federico II.
Si tratta di un antico monastero basiliano dell’VIII secolo dedicato al culto dei Santi San Marcellino e San Pietro. Accanto all’edificio, nel 767 sorse un altro edificio, un monastero dedicato a San Festo; le due strutture nel 1566 furono unificate assumendo il titolo di San Marcellino e Festo.
In origine la residenza monastica fu limitata esclusivamente ad un’ala dell’edificio su vico Scoppettieri fino al 1570 quando fu commissionata la realizzazione di un chiostro centrale a
Giovan Francesco Di Palma, esponente del linguaggio architettonico rinascimentale sulla scia dell’influenza di Filippo Brunelleschi.
Soppresso nel 1888 fu sede di un Educandato prima di passare all’Università.
Inizialmente il chiostro si articolava su una struttura quadrata con sette arcate per ogni lato. L’ambulacro era a sua volta coperto da un secondo ordine di pilastri ed archi come una loggia continua.
La struttura odierna del Chiostro
Il Chiostro si compone di due cortili posizionati a quote diversi l’uno dall’altro; il primo presenta varie arcate ed è aperto su un lato, particolare questo che consente una vista panoramica particolarmente suggestiva sui tetti della città di Napoli.
Il secondo presenta l’Oratorio della Scala Santa, celebre per la scalinata monumentale, una delle ultime opere di Luigi Vanvitelli risalente al 1772.
Al maestro Vanvitelli è attribuito tra l’altro, il pregio di aver saputo recuperare recuperare egregiamente “Quell’angolo di chiostro sprecato a vantaggio del venerando monistero”.
Al centro del Chiostro una splendida vasca di epoca barocca (Fontana dei delfini) che permette di ammirare la cupola maiolicata resa ancor più di pregio dal motivo geometrico a rombi.
Gli elementi barocchi sono stati apportati grazie ai successivi restauri seicenteschi, come la fontana decorata con quattro teste di cane, oggi collocata alla destra dell’ingresso.
Oggigiorno il Chiostro è utilizzato dagli studenti del dipartimento di scienze umanistiche, come area di svago e relax nello spacco tra un corso e l’altro.
Il cortile della Facoltà di Lettere, un tempo “deambulatio” dei frati domenicani, ha sempre rappresentato un luogo di pace e silenzio. A partire dagli anni Ottanta è diventato sempre più simbolo delle matricole universitarie e poi luogo di aggregazione.
L’intero complesso, nel corso del tempo, ha subito varie modifiche, ampliamenti e restauri ed è stato arricchito da interventi di pittori prestigiosi quali Battistello Caracciolo e Francesco de Mura, e di architetti di spicco, da Lazzari a Vanvitelli.
Il Complesso è uno dei luoghi storici particolarmente rappresentativi della storia dell’Ateneo.
Attualmente il Chiostro si presenta in buone condizioni, con piante curate e tante testimonianze della plurimillenaria storia che portò a fondere i due complessi originari; sempre molto frequentato dagli studenti, non solo per trascorrere qualche ora di relax tra una lezione e l’altra, ma anche per la presenza al suo interno della facoltà di geologia e del museo di paleontologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.