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Chi sono io? La formazione e lo sviluppo dell’identità

Il concetto di identità può essere considerato come la coscienza che nella propria immagine di Sé ci siano forti coerenze; oppure, è definibile come la consapevolezza che i vari aspetti dell’identità di sé formano un sistema integrato.

Con questo concetto, la persona ha una comprensione cognitiva ed emotiva di Sé; sviluppa ed interiorizza una serie di informazioni interne ed esterne, e identifica e fa propri i comportamenti funzionali all’adattamento.

Obiettivo fondamentale della persona è la formazione di una identità propria, che nonostante evolva nel tempo, soddisfi adeguatamente l’esigenza di coerenza dell’Io. Lo sviluppo dell’identità consente un rapporto positivo e autentico con l’ambiente sociale.

Quindi, lo sviluppo e la formazione dell’identità dell’individuo, è uno dei processi più rilevanti nell’ambito psicologico.

La teoria di Erikson sullo sviluppo dell’identità

Quest’area è approfondita dagli studi di Erikson, che si sofferma sulla costruzione dell’Identità, un processo che si verifica alla fine dell’adolescenza. In questa fase la persona avrà maturato caratteristiche tendenzialmente stabili, e che resteranno tali durante il percorso di vita.

L’autore ha approfondito la nozione di identità, sviluppandola in una prospettiva evolutiva. Nella teorizzazione di Erikson troviamo il “centro osservativo della consapevolezza” ovvero la coscienza di Sé come persona.

Tale modello si è sviluppato con il contributo di Marcia, che ha dato validazione empirica alla teoria di Erikson. Quest’ultima si fonda sulla sua esperienza clinica, fornendo definizioni chiare rigorose e misurabili degli stati di identità, presentando alcuni possibili risultati del processo di formazione di quest’ultima.

Il contributo di Bosma e Meeus, il rapporto con il contesto

Il modello sviluppato da Marcia è stato poi approfondito da Bosma e Meeus. Il primo ne ha evidenziato le problematiche, tra le quali la presenza di stati descrittivi e non di fasi evolutive del processo nel quale i giovani vivono la fine dell’adolescenza, e il cui risultato non può essere rigido ed uguale per tutti, sottolineando il rapporto tra sviluppo dell’identità e contesto.

Meeus, con una ricerca longitudinale, ha inserito nello studio un terzo processo, la riconsiderazione dell’impegno; proponendo un vero e proprio modello a tre fattori in questo processo di formazione.

La formazione dell’identità è un processo che non si esaurisce con l’adolescenza ma, da una parte prosegue nella giovane età adulta, dall’altro è sottoposto a revisioni continue, confronti con le possibilità alternative, stabilizzazioni che proseguono per tutto il corso della vita (Crocetti, Rubini e Meeus).

Secondo tale modello, l’individuo riformula decisioni che sembravano consolidate, poiché insoddisfacenti, oppure avverte la necessità di confermare o mettere in discussione impegni già presi.

Si presentano così nuove revisioni, ristrutturazioni ed evoluzioni rispetto alle fasi precedenti. In realtà queste fasi non sono mai abbandonate, ma inglobate e riadattate e l’acquisizione dell’identità non può mai considerarsi conclusa definitivamente.

Un concetto fondamentale nella vita di ogni persona, sottoposto a continui cambiamenti e revisioni, che rispecchiano la pluralità dell’essere umano; per citare il celebre psichiatra Carl Gustav Jung: “In ognuno di noi c’è un altro che non conosciamo”.