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Charles Perrault e la macabra trama delle fiabe

Le fiabe che hanno costellato la nostra infanzia non hanno sempre avuto un lieto fine. In una versione medievale di Cappuccetto rosso, ad esempio, il lupo non solo divora la nonna, ma quando la bambina arriva alla casa nel bosco le serve per cena un piatto con la carne della sventurata vecchietta.

Il principe della Bella addormentata non si limita soltanto a baciare la giovane donna per dissipare l’incantesimo che l’aveva fatta addormentare, bensì la assale nel sonno commettendo una vera e propria violenza sessuale e mettendola incinta.

Nel corso del Medioevo circolavano tantissimi altri racconti simili a questi, che si tramandavano oralmente, con versioni sempre differenti e, frequentemente, con trame piuttosto macabre.

Molto prima che i fratelli Grimm stilassero la loro celebre raccolta, il francese Charles Perrault compilò una prima antologia intitolata I racconti di Mamma Oca.

I Raccondi di Mamma Oca di Charles Perrault

L’edizione originale conteneva ben otto racconti, quali: La bella addormentata nel boscoCappuccetto rossoBarbablùIl gatto con gli stivaliLe fateCenerentola o la scarpetta di cristalloEnrichetto dal ciuffo e Pollicino.

Nelle edizioni successive ne vennero aggiunte altre tre: La pazienza di GriseldaI desideri inutili Pelle d’asino. Tuttavia, nessuna di queste storie era originale. Qualcuna era già state pubblicata dal napoletano Giambattista Basile. Charles Perrault, ciononostante, fu il primo ad attribuirgli una forma canonica e ad arricchirla di dettagli macabri.

Non a caso, lo scopo dei racconti popolari era quello di dare una lezione morale o mettere in guardia da un pericolo, ma spesso veniva fatto con una modalità non propriamente adatta ai bambini.

Il gatto con gli stivali, malgrado gli imbrogli che commette nella versione a noi più nota, nella storia originale era un individuo ingrato che solea approfittarsi delle persone.

Fino alla versione dei fratelli Grimm, il lupo non mangiava sia la nonna che Cappuccetto rosso; Perrault mantenne il finale macabro, si limitò soltanto a eliminare un dettaglio ancora più drammatico: quello della carne della nonna data in pasto alla nipote.

Nonostante ancora oggi il principe de La bella addormentata non possa essere esentato dalle critiche per averla baciata mentre non era cosciente, il racconto originale era esponenzialmente più grottesco: un re abusava di lei mentre dormiva, lasciandola gravida. La principessa dava alla luce due bambini e, quando la moglie del re veniva a conoscenza dell’infedeltà ordinava che i bambini venissero scorticati vivi e serviti in tavola al marito.

Charles Perrault optò di scrivere versioni meno cruente, ma sono comunque decisamente sitanti dal potersi definire “per bambini”, nonostante, all’epoca, venissero raccontate proprio ai più piccoli.

Ne I racconti di Mamma OcaCappuccetto rosso viene divorata dal lupo; e nonostante la Bella addormentata si salva dalla violenza risvegliandosi da sola, i suoi figli corrono comunque il rischio di finire nel piatto a causa della gelosia che la madre del re nutre nei confronti della nuora.

In buona sostanza, Perrault, pur omettendo dettagli lugubri, dichiarò libro stesso di voler esaltare il valore moralizzante delle fiabe, che sarebbe risultate non altrettanto efficaci se le storie fossero state troppo felici. In molti casi si trattava di incutere timore ai bambini mostrandogli le conseguenze estreme in cui sarebbero potuti incorrere, comportandosi in modo imprudente.