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Charles De Gaulle: oggi 58 anni dal fallito attentato

Il 22 agosto 1962, esattamente 58 anni fa, accadeva uno dei numerosi (almeno fino a 31) tentativi di assassinio nei confronti della personalità di Charles De Gaulle, fallito grazie al lesto agire dell’autista della macchina presidenziale, che non si può omettere fosse una Citroen DS 19, nota come “La Deesse” che sta a significare La Dea, tra pochissimo sarà ancora più chiaro il perché!

De Gaulle insieme a sua moglie Yvonne – affettuosamente soprannominata “Tante Yvonne” – si recava dal palazzo dell’Eliseo all’aeroporto di Orly. Nel momento in cui l’auto presidenziale attraversava il sobborgo di Le Petit-Clamart a Parigi presso Avenue de la Liberation, sui 110 km orari, ben 12 uomini armati dell’Organisation armée secrète (OAS) cominciarono a sparare verso di loro.

L’OAS è stata un’organizzazione paramilitare clandestina francese creata il 20 gennaio del 1961. Aveva come slogan “l’Algérie française”, e come obiettivo impedire il raggiungimento dell’indipendenza dell’Algeria e quindi la sua liberazione dal dominio coloniale francese. Tra il maggio del 1961 ed il settembre del 1962 morirono, a causa degli attacchi terroristici di questa organizzati, 2700 persone di cui 2400 erano algerini.

L’azione dell’attentato nei confronti di Charles De Gaulle fu mossa dal fatto che lo stesso, in campagna elettorale, aveva garantito che l’Algeria sarebbe restata francese per poi assumere una posizione praticamente opposta. Nonostante l’azione terroristica non riuscì nel suo obiettivo, durante quell’attentato due guardie del corpo presenti in motocicletta persero la vita.

Si dice a tale proposito che il presidente sia riuscito a salvarsi anche grazie alla carrozzeria utilizzata. All’inizio la macchina sbandò e scivolò sull’asfalto, anche a causa dell’alta velocità, ma l’autista poi riuscì ad accelerare e fu possibile guidare la macchina, anche senza pneumatici, grazie al suo sistema di sospensioni.

Charles De Gaulle e la moglie riuscirono a raggiungere l’aeroporto illesi, e nel 1969 il presidente – ritenendo che dovesse la sua vita in parte alle prestazioni di quella Citroen – cercò di impedire la cessione della relativa casa automobilistica alla Fiat, facendo sì che fosse limitata la quota di acquisto possibile da parte di questa sino al 15%.

Nove anni più tardi Frederick Forsyth riporterà gli eventi di quella giornata in The Day of the Jackal (Il giorno dello sciacallo) che ha inizio proprio con il racconto dell’attentato a Le Petit-Clamart.

Gilda Caccavale
Gilda Caccavale
1996 - Laureata e specializzanda in scienze politiche. Da sempre appassionata di scrittura nella sua potenzialità di condividere e trasferire sottili intuizioni e prospettive, o irripetibili combinazioni dell'essere. Fermare la "visione" significa assistere l'evoluzione, e m'illumina d'immenso!