Il Napoli pareggia contro il Real Genk in Belgio e butta letteralmente all’aria quella che sarebbe potuta essere una vera e propria ipoteca al passaggio del turno. Non ce la sentiamo di parlare ancora di sfortuna, nonostante i tre legni colpiti dalla squadra napoletana e le incredibili palle gol letteralmente divorate dagli Atleti Azzurri
Insipida come una minestra poco salata, la squadra azzurra sembra non divertirsi. Mancanza di spregiudicatezza e quel pizzico di sana incoscienza, fanno dei partenopei quasi una squadra banale. Non di mancato impegno si può parlare, quanto di una specie di torpore che ha assalito tutto l’undici napoletano, fatta, ad onor del vero eccezione per il solo Meret, autore di alcune parate determinanti, che ha salvato i pali azzurri con due interventi davvero eccellenti. Il resto della squadra invece si è distinta per La mediocrità delle giocate. Qualsiasi atleta con la maglia azzurra in campo, andava a comporre una rosa che risultava comunque essere, come cifra tecnica, di gran lunga superiore a quella della squadra belga, nonostante questo gli uomini di Carlo Ancelotti hanno subito per lunghi tratti della partita gli arrembaggi dei belgi che in più occasione, hanno sfiorato la rete negata solo grazie ad alcune prodezze di Meret. Peccato perché una vittoria era sicuramente alla portata e si spera che questo pareggio non possa risultare fatale alla fine dei conti.
Ancelotti lascia Insigne in tribuna e rinuncia anche a Dries Mertens, l’uomo più in forma dell’avanti azzurro, affida pertanto le chiavi dell’attacco alla coppia Milik – Lozano. A centrocampo Elmas compone la linea mediana insieme con Allan e Fabian Ruiz con Callejon solito stantuffo sull’out di destra; in difesa ritorna la coppia kostas Manolas e Kalidu Kulibaly, con Di Lorenzo esterno basso a destra e Mario Rui a sinistra.
I partenopei partono con un buon ritmo e al quindicesimo Callejon colpisce il palo su deviazione di Coucke, sul rimpallo Milik Scheggia la traversa. Il Genk però non si perde d’animo e si fa sotto con Hrosovsky. Dopo 10 minuti tocca però ancora a Milik, da buonissima posizione di testa centrare nuovamente la traversa, terzo legno per il Napoli in 10 minuti e a questo punto sembra proprio che la squadra Azzurra debba segnare da un momento all’altro, ma il Genk è tutt’altro che domo e con Bongonda, Samatta, e Berger, in più occasioni tentano sortite nell’area Azzurra, mettendo in grave affanno la difesa partenopea, costretta peraltro a rinunciare anche a Mario Rui per un infortunio muscolare. Entra in campo Malcuit che prende il posto del portoghese sulla fascia sinistra, la partita però non decolla e il Napoli incomincia Viceversa ad appiattirsi. Sempre più numerosi sono gli errori commessi a centrocampo da Allan che sebbene recuperi diverse palle, ne sbaglia altrettante. Allo stesso modo il compagno di reparto Fabian Ruiz, non sembra ispirato come al solito, lento e poco preciso il giovane iberico non incide così come si sperava. Unico forse a distinguersi Il giovanissimo Elmas sebbene nel corso del secondo tempo il mister Ancelotti preferisca tenerlo fuori e sostituirlo con l’ingresso di Mertens nel tentativo di rivitalizzare lo sterile attacco azzurro. Al cinquantottesimo tocca a Callejon divorarsi letteralmente un gol e successivamente Milik che sbaglia tre occasioni, di cui una eccezionale quando solo sottoporta si divora un gol che sembrava essere già cosa fatta. Il polacco in giornata no, al sessantesimo lascia spazio a Fernando Llorente, in passate occasioni salvatore della patria la serata però non si preannuncia positiva per gli azzurri, Mertens infatti non imbocca un passaggio e Fernando Llorente viene lasciato letteralmente solo in attacco peregrino e mal servito. Da segnalare anche un bel tiro in Porta di Kulibaly deviato sulla linea da Hrosovsky
Poco o nulla altro da segnalare per una partita che francamente ho lasciato l’amaro in bocca ai numerosi tifosi napoletani, che come sempre hanno seguito la squadra del cuore, nelle intemperie di Genk. Bello il Colpo d’occhio del Luminas Arena, colorato con le coreografie organizzate dai tifosi del Genk, soddisfatti di avere conquistato un punto contro la capolista del girone. Peccato invece per gli azzurri che hanno ancora una volta sciupato una occasione che se colta avrebbe consentito alla squadra partenopea di riguardare con molto più ottimismo al futuro, anche in considerazione del concomitante risultato che ha visto gli inglesi del Liverpool vincere con uno stentato 4 a 3 contro il Salisburgo prossimo avversario del Napoli in Austria.
Francamente non si riesce a capire quale sia il male che affligge il Napoli. Non è più possibile invocare la sfortuna o i legni colpiti, va invece segnalato l’ennesima mancanza di cattiveria sotto porta, che dovrebbe caratterizzare le grandi squadre e soprattutto i grandi giocatori. Troppe sono le occasioni lasciate alle ortiche dagli uomini di Carlo Ancelotti e nonostante il tecnico di Reggiolo a fine gara come un pompiere cerchi di gettare acqua sul fuoco è apparso evidente agli occhi di tutti, che questa squadra piuttosto che progressi faccia invece dei passi indietro. Non resta quindi che confidare ancora una volta nelle abili conoscenze dello stratega Carlo Ancelotti, che ci auguriamo saprà ricomporre le fila e ricompattare la squadra per i prossimi importanti appuntamenti che attendono gli azzurri.
GENK-NAPOLI 0-0
GENK (4-2-3-1): Coucke; Maehle, Cuesta, Lucumí, Uronen; Berge, Hrosovsky; Ito, Hagi (91′ Heynen), Bongonda (89′ Paintsil); Samatta. All. Mazzù
NAPOLI (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (34′ Malcuit); Callejon, Allan, Elmas (58′ Mertens), Ruiz; Lozano, Milik (72′ Llorente). All. Ancelotti
Ammoniti: Ito (G), Milik (N), Ruiz (N)