La procura di Venezia ha ufficialmente archiviato il fascicolo d’indagine sull’omicidio di Yara Gambirasio, aperto su richiesta del condannato Massimo Bossetti per frode in processo e depistaggio.
L’avvocato Claudio Salvagni che difende, insieme a Paolo Camporini, il condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha dichiarato: “Acquisiremo gli atti del fascicolo, li studieremo e faremo opposizione all’archiviazione perché per noi il depistaggio è evidente“.
La procura archivia il fascicolo d’indagine su richiesta di Bossetti: nessuna prova di depistaggio
Il procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito ha chiesto l’archiviazione perché né le verifiche svolte, né i testimoni sentiti hanno fatto emergere la prova che da parte degli indagati ci sia stata la volontà di distruggere o danneggiare quei 54 campioni di Dna trovati sulla vittima, traccia genetica che è la prova regina che ha permesso agli investigatori di risolvere il caso arrivando, dopo anni di indagini, ad attribuire quel profilo genetico a Bossetti.
La difesa del muratore di Mapello da tempo chiede di poter esaminare i reperti con l’obiettivo di ottenere la revisione del processo. Negli ultimi due anni c’è stato un rimpallo tra Cassazione e Appello che non ha mai portato a una posizione chiara rispetto alla possibilità o meno di effettuare nuovi test.
Omicidio Yara Gambirasio: cattiva conservazione della traccia genetica
Lo scorso 7 aprile la Suprema Corte ha rimandato ancora una volta la questione nelle mani di Bergamo, ritenendo ammissibili i due ricorsi con i quali gli avvocati di Bossetti chiedono di prendere visione delle prove e di conoscerne lo stato di conservazione. Il timore dei difensori è che la cattiva conservazione della traccia genetica possa aver cancellato ogni possibilità di dimostrare l’innocenza del proprio assistito.