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Capitaneria di porto: nasce il 20 luglio 1865

Il Corpo della capitaneria di porto, ossia la Guardia costiera, è uno dei sei reparti che compongono la Marina Militare italiana. Essa svolge compiti relativi agli usi civili del mare, svolti in dipendenza funzionale da tre Ministeri: Infrastrutture e trasporti, Ambiente e sicurezza energetica e Agricoltura e sovranità alimentare e foreste. L’appartenenza alla Marina Militare, fa sì che la Guardia Costiera abbia anche compiti di ordine militare, quali ad esempio la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione e del trasporto via mare, delle attività che si svolgono nei porti e lungo i litorali.

La Capitaneria di porto, dunque, discende dall’esigenza di unificare, dopo l’unità d’Italia, le Repubbliche marinare e i loro ordinamenti portuali. Per questo viene emanato il regio decreto 20 luglio 1865, n. 2438 con lo scopo di creare un nuovo ordinamento statuale e una nuova istituzione per la disciplina dei porti e delle attività marittime. Il Corpo della capitaneria di porto era all’epoca un corpo civile inquadrato militarmente e formato da capitani di porto di 1ª, 2ª e 3ª classe, ufficiali di porto 1ª, 2ª e 3ª classe e applicati di porto. Le giurisdizioni marittime erano costituite da compartimenti, affidati al comando dei capitani e i circondari marittimi affidati agli ufficiali di porto.

Con il Decreto interministeriale dell’8 giugno 1989 fu istituita la “Guardia Costiera”, quale articolazione operativa delle Capitanerie di porto, costituita dalle proprie componenti operative aeronavali. Dal 1996 con una serie di accorpamenti gli uffici delle capitanerie di porto passarono al Ministero dei trasporti e della navigazione. Con la riforma Bassanini del governo D’Alema I entrata in vigore nel 2001 col governo Berlusconi II, il “Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera”, è stato inquadrato funzionalmente ed organizzativamente nell’ambito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conservando l’appartenenza alla Marina Militare ed il collegamento con il Ministero della difesa per le funzioni di ordine militare, assicurate in regime di concorso.

Ai sensi del d.lgs.19 agosto 2016, n. 177, la Guardia di Finanza ha assunto il ruolo di unica forza di polizia in mare, quale diretta proiezione dei compiti di tutela dell’ordine pubblico che derivano dall’appartenenza alle forze di polizia. Il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera oltre ai compiti legati alla ricerca e soccorso in mare, ha conservato, per effetto della riforma, le proprie competenze di polizia a connotazione specialistica nei settori della sicurezza della navigazione, della vigilanza anti-inquinamento e sugli scarichi che recapitano in mare dalla terraferma, sulla pesca professionale, sul coordinamento dei controlli sul ciclo dei rifiuti in ambito portuale, in tema sicurezza della navigazione da diporto, oltre che, in generale, i compiti di vigilanza connessi al rispetto delle norme di polizia della navigazione e dell’uso degli specchi acquei introdotti dai Circondari marittimi con ordinanza.