Candida auris, questo il nome del fungo killer che infetta l’uomo e riesce a portarlo alla morte nel giro di 90 giorni.
Il fungo, a lungo tempo studiato, ha sviluppato una forte resistenza ai farmaci, grazie anche al riscaldamento globale.
Il Candida auris è solo l’ultimo segnale di allarme di questo fenomeno, si è sempre ipotizzato che la sua diffusione fosse la conseguenza di un eccessivo uso di fungicidi in agricoltura, ma adesso si crede che la causa principale della sua trasformazione sia dovuta ai cambiamenti climatici, le alte temperature potrebbero aver creato le condizioni giuste perché il fungo si rafforzasse e imparasse a infettare l’uomo.
A confermare questa tesi sono i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, i quali hanno confrontato la suscettibilità termica della Candida auris con quella di alcuni organismi geneticamente simili. I ricercatori hanno verificato la capacità del fungo in questione di crescere a temperature più alte rispetto alle specie “parenti”, che invece muoiono alle temperature corporee dei mammiferi.
Siamo di fronte al primo caso di infezione da fungo dovuta al cambiamento climatico.
Il Candida auris origina una forma di candidosi molto grave capace di infettare sangue, cuore, ossa e cervello. La sua fatalità risulta essere attestata in un range specifico, dal 30 % al 60 % dei casi.
Il fungo si manifesta soprattutto all’interno di ambienti ospedalieri e attecchisce in pazienti già debilitati da altre malattie, e data la difficoltà di individuazione, derivante dal fatto che per riconoscerlo bisogna svolgere degli esami specifici, esso risulta essere particolarmente subdolo.
Del Candida auris preoccupa anche il metodo di diffusione, esso non resta solo nel paziente, ma raggiunge anche pareti, lenzuola e in generale tutti gli oggetti presenti all’interno dell’ambiente in cui si trova la persona infetta, ma non si conosce ancora la vera e propria metodologia di trasmissione. Si pensa che il contatto con superfici contaminate o persone contaminate possa essere la causa.