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Canapa Sativa, la qualità di ‘Canapa Campana’

Quando si parla di canapa, il topos che si palesa nella mente comune è l’ uso a scopo ricreativo. Ma, c’è chi invece ne ha fatto uno stile di vita sano e salutare per l’uomo e per l’ambiente: l’azienda ‘Canapa Campana‘. 

Nata dall’incommensurabile amore per la propria terra, questa azienda, situata nella provincia partenopea di Caivano, ricava dalla nobile pianta tutto il meglio del nostro territorio, avvalendosi di un team la cui cura si ritrova in ogni fibra di prodotto ricavato. Noi del XXISecolo siamo andati ad immergerci in questo mondo e abbiamo intervistato Giuseppe D’ambrosio, responsabile commerciale dell’azienda.

Che cos’è Canapa Campana e quale è stata la scintilla che ha portato allo sbocciare dell’azienda?

<<La società cooperativa agricola Canapa Campana – che, ad oggi, conta ben 26 soci conferitori, quattro dei quali operanti fuori regione, ha alla base del progetto, ovvero la scintilla che ne ha scaturito la nascita,  l’amore per la propria terra e la convinzione che solo mediante un sistema cooperativo e di filiera corta si può seriamente re-introdurre la coltivazione di una pianta nobile e antica qual è la canapa in quei territori che, fino alla metà del secolo scorso, contribuivano a rendere l’Italia la seconda nazione al mondo per quantità di canapa prodotta e la prima per qualità della fibra, nonché la Campania seconda regione italiana per produzione di canapa tessile.>> 

Chi sono i principali membri di questa grande famiglia chiamata Canapa Campana? 

<<Essa nasce nel 2015 per iniziativa di due giovani agricoltori: Simona Falco e Giuseppe Mugione. Questi ultimi sono stati avviati al “mondo canapa” da Francesco Mugione noto ed esperto imprenditore agricolo che grazie alla sua esperienza cinquantennale, ha Saputo inculcare ed insegnare le mille virtù di questa nobile pianta. Un team di esperti agronomi, segue la produzione nei campi per ottenere ogni anno una materia prima di altissima qualità. Numerosi sono i partenariati, che nel corso di questi anni, hanno visto canapa campana seguita dai vari rami dell’università Federico II di Napoli.>>

Quali sono gli obiettivi che l’azienda si prefissa di portare avanti, per un futuro e una qualità sempre migliore?

<<La Cooperativa, naturalmente, si occupa della trasformazione e commercializzazione della canapa conferita dai produttori agricoli associati la quale ha numerose potenziali utilizzazioni, tutte però con un comune denominatore: un modello di sviluppo territoriale ed economico sostenibile. Canapa Campana, infatti, promuove:

  1. il concetto di Agricoltura sostenibile e bio: la canapa per caratteristiche specifiche ha un bassissimo impatto ambientale e gli effetti benefici e positivi su agricoltura e ambiente si possono riscontrare sia nella fase di crescita della pianta che nelle materie prime ottenute dalla sua trasformazione. La coltivazione della canapa, infatti, richiede scarsa irrigazione, nessun pesticida né erbicida. Inoltre, a parità di superficie, la canapa assorbe una quantità maggiore di anidride carbonica e produce più ossigeno di un bosco. Migliora la struttura del terreno (condizioni fisico-meccaniche). Trattandosi, infine, di una coltura di rotazione, la canapa consente, nei mesi da ottobre a febbraio, l’alternanza con colture di stagione favorendo l’adozione del bio;
  2. il concetto di Tutela ambientale e sviluppo territoriale: diretta conseguenza del basso impatto ambientale è la tutela dell’ambiente da intendersi nella sua accezione più estensiva poiché tesa a  migliorare la qualità della vita dell’uomo all’interno del proprio ambiente. L’obiettivo è creare una filiera corta che contribuisca ad uno sviluppo economico sostenibile ed alla creazione di nuove opportunità occupazionali.
  3. il concetto di Cooperazione, ricerca e innovazione: ponendosi come realtà cooperativa e associativa e come laboratorio di sperimentazione, ricerca e innovazione per fornire know how open source a coloro i quali vogliono essere partecipi della creazione di nuovi processi agricoli improntati sulla possibilità di offrire alle industrie materie prime nuove e naturali per la realizzazione di prodotti finiti biodegradabili.>> 

Ci sono state difficoltà nella realizzazione dell’iniziativa, dato il peso che la pianta porta con se inerente al narcotraffico?

<<Le difficoltà maggiori sono rappresentate dalla divulgazione dei benefici di questa pianta ed in primis dalla reperibilità delle risorse per autofinanziarci. Questa cooperativa rappresentava un secondo lavoro per tutti noi. I soci fondatori si autofinanziarono con il reddito risultante dalle loro attività principali. Non hanno ricevuto alcun aiuto e non hanno attinto ad alcuna risorsa pubblica semplicemente perché non ve ne erano. Il successo quindi, è facilmente intuibile. Non dobbiamo ringraziare nessuno, se non noi stessi. I nostri sacrifici speriamo, un giorno, ripaghino le nostre aspettative. Altra difficoltà è stata sicuramente quella di propinare ad una platea, spesso ignorante, che la canapa Sativa è lontana cugina di quella indica che viene venduta dalle mafie per le strade delle nostre città. Quella illegale, avente un contenuto di thc (delta-9-tetraidrocannabinolo) altissimo viene spesso addizionata con sostante chimiche che tendono a crearne dipendenza. Spesso la si tratta con il metadone ad esempio, che è un oppioide sintetico.>>

Quali sono i principali prodotti che derivano dalla pianta?

<<La pianta di canapa viene definite il “maiale dell’agricoltura”. Da questa definizione è facile intuire come della stessa non si butti via nulla e come da essa stessa si ricavino una gamma di prodotti vari e variegati. Si passa dal seme con il quale è’ incentrato il mondo food a base canapa, (olio, farina, pasta, birra, liquore, salumi, formaggi, prodotti da forno dolci e salati) fino ad arrivare al canapulo (ossia la parte legnosa della pianta) da usare in edilizia così come la fibra tecnica o la fibra lunga per l’uso tessile come usata tanti anni fa o come composito per le bio plastiche.>>

Per quanto concerne l’ambiente, quali benefici questo trae dalla coltivazione di Canapa?

<<La canapa, oltre alla possibilità di creare decine e decine di prodotti eco-compatibili, è una delle migliori armi che abbiamo per combattere l’inquinamento e ridurre gli effetti devastanti dell’uomo sul clima. Innanzitutto è considerata come il “maiale vegetale” perché è una pianta che può essere utilizzata in tutte le sue parti.
In fase di crescita la canapa cattura 4 volte la CO2 immagazzinata mediamente dagli alberi e utilizzata in edilizia mantiene le stesse proprietà. È stato calcolato infatti che l’edilizia tradizionale incide per il 30/40% sulle emissioni di CO2. Tutta la filiera di produzione di canapa e calce è carbon negative, cioè toglie più CO2 dall’ambiente di quanta ne verrebbe immessa lavorandola, al contrario della lavorazione di materiali tradizionali come il cemento: si stima che una tonnellata di canapa secca possa sequestrare 325 kg di CO2. Inoltre i prodotti in canapa e calce grazie alle loro proprietà fanno abbassare consumi energetici e bollette. La canapa può essere trasformata in una vasta gamma di fonti di energia da biomassa, dal pellet ai combustibili liquidi e a gas, senza pensare ai risvolti ambientali che avrebbe una produzione di plastica di canapa completamente biodegradabile. Fare carta con la canapa porterebbe vantaggi ambientali ed aiuterebbe ad invertire il fenomeno della deforestazione. Coltivando canapa si attiva inoltre un processo di fitobonifica, miglioramento della fertilità dei suoli, azione di contrasto alla deforestazione e desertificazione e un’importante azione di cattura e sequestro di anidride carbonica.>>

Secondo lei, qual’è il futuro della Canapa Sativa?

<<La canapa va assolutamente Intesa come la più grande opportunità di sviluppo per le imprese agricole, è interessante segnalare come nel mondo canapa, il settore alimentare rappresenti quello più diffuso (80%). In particolare, i produttori che si rivolgono a negozi specializzati commercializzano sempre prodotti alimentari oltre prodotti nutraceutici, cosmetici, fitofarmaceutici o destinati ai settori della bio-edilizia e delle bio-plastiche. Ecco, il futuro della canapa sativa, lo vedo materializzarsi con l’uso smisurato della canapa sativa e dei suoi derivati che va a sostituire I prodotti tradizionali che spesso sono sinonimo di poca qualità.>>