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Canaletto, il pittore “geometra” del Vedutismo

Canaletto, ossia Giovanni Antonio Canal, fu un importante pittore ed incisore, caposcuola dei vedutisti veneti del Settecento.

Con il Vedutismo per la prima volta il paesaggio viene rappresentato in maniera oggettiva e “scientifica”.

Canaletto incontrò i pionieri del Vedutismo a Roma, anche se tale corrente artistica si sviluppò principalmente nell’Italia Settentrionale.

L’efficace uso della prospettiva

Il soprannome fu scelto per distinguerlo dal padre, o semplicemente per la statura piuttosto esile. 

La data di nascita del celebre artista è incerta, ma sulla morte non ci sono dubbi, morì il 19 aprile del 1768.

Figlio d’arte, si spostò da Venezia a Roma, dove ebbe modo di dedicarsi alla preparazione di scenografie teatrali, e frequentando i circoli del tempo, subendo l’influenza di Gaspar Van Wittel, la cui pittura fu prettamente tipografica.

Questo aspetto caratterizzò e coinvolse particolarmente anche Canaletto, fortemente affascinato da tale stile.

Il celebre artista, si dedicò alla realizzazione delle proprie opere, circa trenta, lavorando tra il 1741 e il 1744.

I soggetti principali delle opere di Canaletto, troviamo paesaggi e vedute colme di luce, con toni diversi, avvolte da una alternanza di ombre che rendono tutto estremamente realistico.

Tutto è realizzato in modo semplice, carattere predominante dell’arte di Canaletto; la semplicità dei gesti della vita quotidiana, ma anche il silenzio, la quiete, la tranquillità, contraddistinguono tutte le opere dell’artista, rendendole uniche e ampiamente apprezzate ancora oggi.

Grazie agli insegnamenti del padre, artista rinomato, Canaletto ebbe modo di imparare i cosiddetti dogmi propri della prospettiva, utilizzandoli in modo efficiente e pensato. 

Spesso nelle vedute realizzate,  si fondevano due o più prospettive, che permettono di “confondere” in un certo senso, chi osserva, spostando il punto focale sulla prospettiva stessa. 

Architettura, topografia e natura, ambiente e colori, realtà e quotidianità, sono i punti cardine dell’arte di Canaletto.

Pittura o fotografia nell’arte di Canaletto?

Bisogna precisare che soprattutto i primi lavori realizzati dall’artista, si basavano su paesaggi o vedute realmente esistenti, sulle quali poi lavorava in modo analitico e compositivo, “giocando” e mescolando i vari aspetti prospettici, ma anche relativi alla luce, alle ombre.

“Riva degli Schiavoni verso est” (1745 circa) in cui prevalgono le geometrie perfettamente realizzate, oltre all’aspetto prospettico. L’opera rappresenta uno dei simboli della pittura Vedutista.

Osservandola sembrerà di scorgere una fotografia, realizzata dalla mano impeccabile e dalla bravura innata dell’artista. 

In realtà, ciò era possibile grazie all’utilizzo della camera ottica, considerata un prototipo primordiale dell’odierna macchina fotografica, attraverso la quale, il pittore, dopo aver coperto testa e spalle con un telo così da isolarsi dalla luce, ricalcava le linee e le prospettive degli edifici.

Tutto è possibile grazie ad una lente, che proiettava l’immagine su un foglio e successivamente, dopo essere stata ingrandita in scala, veniva trasferita su tela.

“Santa Maria Aracoeli e il Campidoglio”, “Piazza San Marco”, “Il Canal Grande verso Rialto”, “Il bacino di San Marco”, sono solo alcune delle sue opere principali, tra le più apprezzate.

Si tratta di opere quasi ipnotiche, dalla suggestiva bellezza, nelle quali niente è lasciato al caso.

C’è uno studio alla base, c’è una netta azione di ricerca che mira a conciliare ogni aspetto, ogni elemento dell’opera.

Ricordiamo infine che, la risonanza di Canaletto, è ancora oggi molto ampia, tant’è che molti schizzi e disegni preparatori, a matita e penna su carta, sono arrivati fino a noi e sono conservati, in diversi musei, tra cui le Gallerie dell’Accademia a Venezia.

Sicuramente ciò che colpisce maggiormente, osservando una “immagine” realizzata dall’abile lavoro di Canaletto, è quell’estrema modernità, così vicina a noi; quei paesaggi e quelle vedute sembrano parlare, evocando emozioni e suggestioni, proprio come se fossero fotografie.