L’ultimo sondaggio di AvantGrade.com non lascia dubbi: la nota agenzia ha analizzato le parole più digitate su Google in relazione alla seconda ondata di Covid-19. L’indagine ha interessato diverse regioni, prima tra tutte la Campania.
La prospettiva di un Lockdown a Natale, oltre a mettere in allarme il popolo del web, ha determinato un aumento delle ricerche su questo argomento in rete. In particolare, tra le voci più consultate abbiamo: “nuovo lockdown”, “lockdown Italia” e “lockdown a Natale”.
Pare che la parola più digitata in queste settimane, ovvero lockdown, sia stata cercata almeno quanto il social più utilizzato al momento, Instagram. Questo è quanto riportato dall’ultimo sondaggio di AvantGrade.com. L’agenzia SEO ha analizzato i trend di ricerca su Google.it in relazione alla seconda ondata di Pandemia da Coronavirus. Inoltre, la società ha evidenziato come il termine “anglicismo” sia molto più cercato del termine “coprifuoco”.
La regione che ha registrato il maggior numero di ricerche in questo senso è la Campania (che ha riportato un +600%).
Campania: le parole più digitate sul web nelle ultime settimane
Tra le parole più digitate, oltre a “Campania”, figura anche il termine “Arzano” e risultano anche ulteriori ricerche legate all’hinterland di Napoli e al Presidente della regione Vincenzo De Luca (queste ultime ricerche hanno registrato +400%).
Successivamente, le regioni più attive nelle ricerche sul web e che hanno cercato le sopracitate parole chiave sono state rispettivamente: Sardegna, Lazio, Lombardia e Piemonte. Questa lista evidenzia come il livello di attenzione corrisponda al numero di contagi rilevati nelle varie località d’Italia.
A prendere la parola sulla questione, esprimendo quello che potremmo considerare un pensiero generale, è Ale Agostini, autore Hoepli; nonché direttore di AvantGrade.com. Quest’ultimo ha dichiarato: “Gli Italiani vogliono sapere quali regioni sono a rischio e se il coprifuoco ci sarà anche a Natale”.
Una situazione preoccupante, che si ripercuote nelle ricerche effettuate sul web, in particolare nelle regioni più colpite dalla seconda ondata. Queste, nelle ultime settimane, vivono uno stato di profonda incertezza causata dalla diffusione del Covid-19.