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Campania, 18 deceduti per Coronavirus

Nella regione Campania il piano della Protezione civile per affrontare l’emergenza coronavirus ha come obbiettivi i primi 16 posti a Napoli e poi i 128 i posti extra di rianimazione in tutta la regione. Quelli disponibili non bastano, nonostante gli sforzi come l’apertura del Loreto Mare, riconvertito solo per i casi Covid-19, e il nuovo reparto al Monaldi.

“Lavoriamo per essere pronti e per evitare situazioni estreme com’è accaduto al Nord, e scongiurare il rischio di non poter assicurare assistenza ai pazienti” afferma Vincenzo De Luca che ha dato il via a procedure eccezionali. Tutto ciò disposto finora non basta.

Il ritorno alla vita quotidiana sembra slittare non ad aprile, ma a maggio o ancora dopo.

Il governatore De Luca ha anche annunciato di voler avviare una campagna di screening di massa mediante Antibody determination, un kit già usato con successo in Cina.

Tra i casi positivi già accertati, 554 in totale, 94 in più ieri tra cui tre a Ischia, aumentano i morti. Diciotto in tutto. In questo numero di morti è presente un medico. È stato trasferito durante la notte al Monaldi dal Policlinico, ma per il foniatra e otorinolaringoiatra, napoletano 63enne, non c’è stato più nulla da fare.

De Luca invoca ancora una volta l’esercito per ridurre la diffusione del virus, scrive al premier, al ministro della Difesa, al ministro dell’Interno, al capo del dipartimento della Protezione civile e al prefetto di Napoli. A loro ha segnalato “assembramenti dei cittadini e trasgressioni alle prescrizioni imposte”. “Diventa ancora più urgente – afferma De Luca – la necessità di avere sul territorio le forze armate a supporto delle forze dell’ordine, cui va il riconoscimento del grande sforzo organizzativo e di efficienza”, una necessità indispensabile per i comuni in quarantena.

Per quanto tempo andrà avanti la situazione?