Camorra: La polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia a carico di una persona per i reati di tentato omicidio nonché di detenzione e porto di armi comuni da sparo, delitti aggravati dal metodo mafioso, in quanto riferibili al clan camorristico Contini.
Avevano il monopolio del gioco d’azzardo nei quartieri di Vasto e Arenaccia.
Un controllo pressoché totale che girava intorno a usura, estorsione, fatture false, riciclaggio.
Sedici persone sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare del tribunale di Napoli su input della Direzione distrettuale antimafia: sono accusate a vario titolo di associazione di stampo mafioso, riciclaggio e autoriciclaggio, estorsione, usura, esercizio abusivo di attività finanziaria, trasferimento fraudolento di valori e false fatturazioni per operazioni inesistenti.
Secondo le indagini operavano in funzione del clan Contini, una tra le più potenti organizzazioni camorristiche.
I carabinieri hanno accertato estorsioni ai danni di debitori per ottenere la restituzione di somme prestate a tassi usurai, il ricorso a società “cartiere” che, destinate a giustificare operazioni inesistenti con l’emissione di fatture false, avrebbero ricevuto e “ripulito” il denaro di provenienza illecita, tra cui proprio quello originato dalle bische clandestine.
Dall’inchiesta sono emersi anche episodi di fittizia intestazione di beni, per riciclare il denaro sporco ed eludere i controlli antifrode.
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto anche il sequestro preventivo di quote societarie per oltre 3 milioni di euro.
Camorra: a Fuorigrotta sparatoria in strada
Un altro gravissimo episodio di camorra a Napoli, Fuorigrotta.
Più di un avvertimento in una zona della città – Fuorigrotta – dove da mesi, se non da anni, la tensione sembra essere tornata altissima tra i clan del posto e quelli dei quartieri confinanti.
Quando erano da poco trascorse le 19 diversi colpi d’arma da fuoco sono stati uditi in strada.
L’episodio si è verificato in via delle Legioni.
Nel mirino dei sicari, da quanto si apprende, erano un boss e suo figlio già altre volte scampati (in particolare il primo) ad analoghe azioni di sangue: Vitale e Giuseppe Troncone.
I carabinieri della compagnia di Bagnoli sono intervenuti sul posto dopo una chiamata al 112.
Hanno così ricostruito che pochi minuti prima almeno due ignoti, a bordo di uno scooter, avevano esploso diversi colpi d’arma da fuoco per poi fuggire.
Non una «stesa», dunque, come si è immaginato sulle prime: quei proiettili avevano una destinazione precisa e i carabinieri del nucleo operativo della stessa compagnia non ci hanno impiegato molto a dare un contorno all’accaduto.
Sul manto stradale sono stati frattanto ritrovati 12 bossoli di pistola calibro 9.