La bulimia è un disturbo alimentare. Tra i disturbi alimentari, si conosce maggiormente l’anoressia perchè si nota più facilmente in quanto la persona affetta tende a dimagrire.
Invece, la bulimia, che fa parte anch’essa dei disturbi alimentari, è più difficile da riconoscere perchè non porta una perdita di peso drastica.
Dunque, in cosa consiste tale disturbo?
Essa è un disturbo psichico, caratterizzato da una costante preoccupazione del peso. La persona affetta da bulimia tende a seguire diete ferree, tuttavia con episodi di abbuffate di cibo e vomito autoindotto.
Il termine “bulimia” deriva dal greco “βουλιμία”, che in italiano significa “fame vorace”.
Infatti, “boulimía” è il risultato tra:
- βοῦς, che significa “vorace”
- λιμός, che vuol dire “fame”.
In particolare, si specifica che la bulimia è un disturbo che si presenta in età adolescenziale, ma attualmente risulta molto diffuso anche tra le persone aventi dai 20 ai 30 anni. Questo disturbo riguarda principalmente le donne.
Chi è affetto da bulimia tende ad abbuffarsi di cibo almeno due volte a settimana. Dopo gli episodi di abbuffate, ci si sente in colpa e si attuano comportamenti come:
- vomito autoindotto
- uso improprio di lassativi
- eccessiva attività fisica.
Tali comportamenti sono attuati perchè la persona in bulimia si sente in colpa dopo l’abbuffata e cerca metodi per ovviare la paura di ingrassare.
Quanto tempo durano gli attacchi di bulimia?
Essi sono attacchi che possono durare da un quarto d’ora fini alle quattro ore. Quindi, come si può capire se una persona è affetta da tale disturbo?
A tal proposito, si evidenzia che occorre fare attenzione a varie situazioni come:
- controllo eccessivo del peso
- paura costante di ingrassare
- almeno due abbuffate a settimana per tre mesi consecutivi
- eccessiva attività fisica
- uso continuo di lassativi
- episodi frequenti di vomito autoindotto
- abbuffate di cibo calorico in poco tempo
- periodi di digiuno
- bassa autostima
- depressione
- recarsi spesso in bagno.
Come si può trattare la bulimia?
Tale disturbo si può trattare tramite la psicoterapia psicoanalitica di lunga durata. In cosa consiste tale trattamento?
L’intervento prevede un incontro settimanale di 50 minuti per un periodo di due anni.