Nel pieno dell’ottobre rosa, si celebra il Bra Day, Breast Reconstruction Awarness Day, la Giornata Internazionale per la Consapevolezza della Ricostruzione Mammaria. Questo appuntamento nasce per sensibilizzare e informare le donne sulle possibilità offerte dalla chirurgia plastica per ricostruire una mammella dopo l’asportazione del tumore al seno.
Bra Day: le parole del Prof. D’Andrea
Il Prof. Francesco D’Andrea, Presidente della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica (SICPRE), e Direttore del Dipartimento di Chirurgia Plastica del Policlinico Federico II di Napoli spiega i vantaggi della ricostruzione mammaria dopo un cancro. Nello specifico ha dichiarato: “La ricostruzione mammaria gioca un ruolo centrale nel percorso che porta la donna a riappropriarsi del proprio corpo, perché consente di recuperare quella femminilità compromessa dalla patologia, conservando il più possibile l’aspetto del seno originario, restituendo così benessere alla paziente”.
Tale intervento è completamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma non avviene ovunque e con gli stessi risultati, non sempre c’è omogeneità nei risultati. D’Andrea riprende il suo discorso mettendo l’accento su alcune criticità relative a questo tipo di situazione. Quest’ultimo afferma: “Purtroppo non c’è un’omogeneità nelle proposte ricostruttive né nei risultati conseguiti; anche perché troppo spesso le pazienti si rivolgono a chirurghi “improvvisati” che non hanno un’adeguata preparazione in materia di ricostruzione mammaria. Rivolgersi a specialisti in chirurgia plastica è garanzia di adeguata formazione in quest’ambito”.
D’Andrea riprende la parola e chiarisce le dinamiche relative alla diagnosi e alla successiva ricostruzione della zona colpita dal cancro. Lo specialista asserisce: “Attualmente la tendenza è quella di proporre a tutte le donne affette da cancro alla mammella un’opzione ricostruttiva sin dal momento dell’intervento chirurgico demolitivo. Tuttavia, il rapporto tra demolizione e ricostruzione rimane intorno al 50 % dei casi, valore che dobbiamo assolutamente portare al pareggio”.
Una giornata che ha lo scopo di sensibilizzare e di portare all’attenzione delle donne un fenomeno troppo diffuso, assieme alla possibilità di intervenire per affrontarlo al meglio.