Il Bonus Vacanze, inserito nel Decreto Rilancio, è dalla parte di tutti: albergatori e vacanzieri. Nonostante questo piovono critiche da parte degli imprenditori del turismo.
Bonus Vacanze, il nodo dell’anticipo ed i tanti vantaggi per le famiglie
Si diceva, una volta, che per l’imprenditore esiste il rischio d’impresa. Altro capitalismo, altri lidi per restare in tema vacanze. Oggi tutti invocano lo Stato ed i bonus, i soldi a fondo perduto, come se crescessero sugli alberi, come se ci fossero dovuti. Il tutto nel Paese con più evasione fiscale al mondo. In ogni caso il governo sempre deve guardare alle parti sociali che compongono il Paese e lo tengono unito: è il senso del Decreto Rilancio.
Dopo la pandemia di Covid soldi a pioggia, o così sembrerebbe. Nel limite del possibile, chiaramente, aspettando i grandi progetti dell’Europa. Il Bonus Vacanze è uno dei nodi centrali, quello che ha fatto più discutere o meno discutere. Ad onor del vero le opposizioni, non trovando appigli a cui attaccarsi, non lo hanno mai citato ed invece chi, come Federalberghi, ha interesse nella critica costruttiva lo ha analizzato. Le critiche, in realtà, non sono ingenerose ma dire che sarebbe stato possibile fare di meglio lo è.
Alle famiglie, composte da 3 o più membri, andranno 500€, per quelle composte da 2 persone 300€ e per i single 150€. La validità del Bonus decorre dal 1° luglio al 31 dicembre 2020. L’inghippo arriva nel momento in cui si deve spendere il bonus. Lo spiega bene Il Fatto Quotidiano: per un 20% la somma sarà anticipata dal turista (e restituita nella successiva dichiarazione dei redditi attraverso una detrazione dall’imposta) mentre l’80% si tratta di uno sconto sul corrispettivo dovuto alla struttura che poi recupererà allo stesso modo nel 2021.
Insomma bonus, si certo, ma anticipato. Confindustria Alberghi è sul piede di guerra ma Federalberghi starebbe invece cercando una soluzione.
La critica degli albergatori: Bonus Vacanze da versare direttamente
La critica principale da parte degli imprenditori nel campo del turismo è delle più banali ma sostanziose. Perché se è vero che si tratta di uno sgravio fiscale per l’anno successivo nel frattempo i dipendenti vanno pagati, così come i fornitori e tutti coloro che girano intorno al mondo di quell’imprenditoria.
La situazione può essere risolta in maniera semplice, dal loro punto di vista: basterebbe versare direttamente il bonus nelle casse degli albergatori. Tutti e subito. Una soluzione di buon senso, se non fosse che quei soldi praticamente non ci sono e che lo Stato potrà erogarli soltanto evitando di far pagare qualche imposta (da cui gli alberghi quest’anno come tutte le imprese già sono stati esenti). Insomma il Bonus Vacanze non mette tutti d’accordo, come quasi nessuna misura ma le critiche non trovano, quasi mai, un punto di vista univoco e razionale.