Per coloro che non lo conoscono Roberto Quesada è un autore latinos, precisamente dell’Honduras, avente un curriculum vitae che lo pone al di sopra del semplice autore.
La sua attività politica, che l’ha portato tra 1994 e 2009 ad essere delegato per la sua nazione presso le Nazioni Unite emerge tantissimo attraverso uno stile prosastico che Kurt Vonnegut ha definito “caustico e provocatorio”.
Finalmente anche gli estimatori italiani di un talento narrativo energico e ironico, consono per disvelare tutti i paradossi e le dicotomie insite nella complessità sociale, soprattutto in chiave d’integrazione, potranno usufruire della traduzione del suo romanzo di maggior successo Big Banana.
Il romanzo di Quesada è stato tradotto grazie al lavoro della traduttrice Giuliana Panico ed edito per la Alessandro Polidoro Editore, casa editrice indipendente partenopea, sita presso l’area collinare di Napoli, realtà unica nel mondo letterario italiano.
Big Banana, edito nel 1999, è un romanzo d’integrazione, in cui Quesada, nel soggetto di Eduardo Lin immette il sogno americano nella città per eccellenza sull’ immigrazione e integrazione, New York, una Grande Mela ferita e scossa dall’attentato terroristico alle Twin Towers.
L’atmosfera idilliaca di Eduardo, è interiorizzata dal suo desiderio di emergere nel mondo dello spettacolo e fa da contrasto con la dura realtà della materialità che ogni giorno lo porta ad affrontare.
Da contraltare a disatteso sogno migratorio di Eduardo è il legame con l’Honduras, che non trova tanto nei suoi connazionali presenti a New York, ma solo con Miriam.
Il rapporto con Miriam e l’affetto verso di lei di Eduardo cavalca sul filo elettrico della New York Telephone, facendo risaltare anche le difficoltà, attraverso i dialoghi, di coloro che optano per non spostarsi dalla propria terra allo scopo di impegnarsi in attivismo politico e sociale, per ricostruire dalle macerie una nuova realtà hondureña.
Quesada tra ironia e realismo tenta di ricostruire in modo bifronte le difficoltà delle comunità latinos nell’integrarsi nel mondo statunitense, senza però lasciare indietro nello svolgimento del romanzo, le vicende delle terre natali lasciate alle spalle da coloro che emigrano.
Un testo di un’attualità disarmante, dinanzi alle politiche sui confini poste in Usa da Trump, quanto in Europa da numerosi stati e leaders sovranisti.