In un momento come questo, in cui musei e biblioteche sono chiuse, è fondamentale riflettere sul valore della nostra cultura. La cultura siamo noi. Ed è per questo che dobbiamo cercare di investire sulla nostra cultura. E’ quello che ha fatto il Ministero per lo sviluppo economico, che ha approvato un progetto presentato dalle società NetCom Group, SA Lombardia, SA Documents con l’Ateneo Federico II per la digitalizzazione dei manoscritti della Biblioteca dei Girolamini di Napoli.
La Biblioteca dei Girolamini
La Biblioteca dei Girolamini è la più antica biblioteca di Napoli, e la seconda biblioteca più antica d’Italia (seconda solo a quella Malatestiana di Cesena). E’ aperta al pubblico dal 1586 ed specializzata in filosofia, teologia cristiana, storia della Chiesa, musica sacra e storia d’Europa. La biblioteca custodisce circa 159 700 titoli, prevalentemente antichi, tra cui 94 incunaboli, 5000 cinquecentine, molti manoscritti, di cui 6500 di questi riguardano composizioni ed opere musicali dal XVI al XIX secolo.
MAGIC, il progetto
Il progetto, che si chiama MAGIC, ha un valore di oltre 15 milioni di euro. Il MISE supporterà il progetto con un contributo di 6 milioni di euro, dei quali 2,2 milioni alla Federico II, in particolare al Dipartimento di Studi Umanistici ed al Dipartimento di Fisica. MAGIC è dedicato alla memoria del professore Alberto Varvaro e ha come responsabili Guido Russo, Pasqualino Maddalena, Guido Trombetti ed Andrea Mazzucchi. Verrà creato inoltre anche un centro servizi per la valorizzazione della Biblioteca. Sarà una buona occasione per far brillare Napoli come una città protesa verso nuovi modi di fare cultura.
La cultura è digitale
Si comincierà con la digitalizzazione di cinquemila manoscritti antichi. Il Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II garantirà le competenze per la catalogazione e la creazione delle informazioni di indicizzazione e ricerca. Il Dipartimento di Fisica metterà invece a disposizione le competenze tecnologiche, in collaborazione con i partner aziendali, anch’essi impegnati sul fronte della tecnologia. Le operazioni saranno svolte sul posto, attraverso l’utilizzo di appositi scanner per libri antichi. Ci saranno poi dieci tra borse e assegni di ricerca sui temi del progetto.