Beppe Signori, ex attaccante delle squadre di calcio di Lazio e Bologna è stato ricoverato per cinque giorni in terapia intensiva cardiologica presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna.
L’ex calciatore è stato ricoverato a causa di un’ embolia polmonare.
Signori ha raccontato la sua storia al “Resto del Carlino” spiegando tutte le fasi che hanno portato al suo ricovero.
L’ex attaccante di Lazio e Bologna ha inizialmente ringraziato tutti i medici dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, sottolineando la loro grande professionalità.
L’uomo ha riferito di sentirsi all’inizio di tale vicenda molto affaticato e di sentirsi fortemente tachicardico.
Beppe Signori ha sottolineato che da sportivo ha subito capito che qualcosa non andava perché non aveva mai avuto questo tipo di problemi in precedenza.
Cosi ha prontamente contattato il professore Lima, il quale è un suo grande amico per chiedere un parere in merito a questa condizione fisica.
A tal proposito Lima, direttore della Chirurgia pediatrica ha riferito che dopo aver sottoposto Signori ad una Tac, ha subito individuato i segnali di un’embolia polmonare.
Pertanto Lima ha indirizzato Beppe Signori dal professor Nava.
Dunque l’ex bomber ha spiegato di essere stato a rischio infarto, ma i medici sono intervenuti prontamente.
Infatti, dopo la visita Signori è stato ricoverato direttamente nel reparto di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna in quanto non c’era tempo da perdere.
L’ex attaccante ha specificato che ciò è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno ed ha fatto preoccupare molto la sua famiglia, ma rassicura che ormai il peggio è passato.