Attenzione, attenzione, una raffica è giunta in città, Genova è invasa da una schiera di venti turbolenti, che corrono repentinamente tra gli spalti solitari del “Ferraris“. Ma poi sul terreno di gioco, scendendo i giocatori, i venti si trasformano, facendo mutare automaticamente anche le condizioni climatiche: una raffica, una raffica di gol, stavolta, si abbatte sull’impianto sportivo ligure, un match spettacolare terminato 3-2 a favore del Benevento.
Al primo tentativo, dopo due anni di assenza in Serie A, i giallorossi ritornano e lo fanno in grande stile. La compagine di Pippo Inzaghi, infatti, comincia il nuovo viaggio con il piede giusto, il migliore in realtà, ribaltando il risultato dal 2-0 al 2-3 in casa della Sampdoria di mister Ranieri. I blucerchiati, in doppio vantaggio, durano solo una ventina di minuti per poi frantumarsi di fronte alla potenza e alla veemenza delle streghe, capaci di rientrare in partita e di cambiare le carte in tavola, completare il sorpasso, vincere la gara e portare a casa tre punti vitali.
Certamente, è importante sottolineare che la squadra attuale non rappresenta lo stesso Benevento di tre anni fa, su questo Filippo Inzaghi si è soffermato, non lo dimostra soltanto l’ardua scalata delle streghe in sella sulle loro scope, l’azione titanica compiuta dai giganti giallorossi contro una Sampdoria audacia, ma allo stesso tempo timida, troppo timida e timorosa; i padroni di casa sono stato ingannati dai sotterfugi del Benevento ed hanno subito messo in luce la prima crisi stagionale. Sebbene il meritevole e rocambolesco successo, i sanniti devono comunque rimediare a qualche errore commesso, correndo immediatamente ai ripari e rinforzare il loro equipaggiamento, ma se dovesse continuare ad essere questo l’andamento, ci sarà sicuramente da divertirsi.
Con il nuovo acquisto Candreva, già lanciato in campo da mister Ranieri, fin dal principio i blucerchiati sfruttano bene i lunghi corridoi laterali, creando scompiglio all’interno della retroguardia giallorossa. La gara si sblocca nei primi minuti, precisamente all’8′, dopo che Montipò commette un grave “pastiche“, non come quello inteso da Carlo Emilio Gadda, ma nel vero senso della parola: Bonazzoli intercetta un passaggio dell’estremo difensore avversario, serve il compagno di reparto Quagliarella e a due passi dallo specchio della porta, centra il bersaglio e firma il vantaggio blucerchiato.
Ancora frastornati, i giallorossi iniziano a traballare e dopo dieci minuti subiscono il raddoppio sul colpo di testa di Colley, bravo a scodellare la sfera in rete, dopo la proposta spettacolare del nuovo acquisto Candreva. La sfida, quindi, pare in discesa per il club di Ranieri, ma è proprio ciò a beffare la stessa Samp. La concentrazione cala, e col passare dei minuti il Benevento diventa più insistente, reagendo con fierezza e determinazione.
Differenti azioni offensive delle streghe impensieriscono i blucerchiati, ma Audero afferra il mantello dall’armadio e si trasforma in supereroe: prima al 25′ nega la via del gol a Moncini con un vero e proprio miracolo, mentre dopo dieci minuti è Dabo che fa sporcare nuovamente i guantoni all’estremo difensore doriano mantenendo la porta inviolata. L’uragano giallorosso è devastante però ed ha fame di gol, è ansioso di trovare la rete che riaprirebbe i giochi; ed è a questo punto che il Benevento comincia il suo folle capovolgimento. Sugli sviluppi di un corner, il difensore giallorosso Caldirola approfitta di un rimpallo e, con un rigore in movimento, firma il 2-1. Gara riaperta, l’ansia e il timore invadono le menti dei calciatori della Samp.
In avvio di ripresa, il Benevento appare subito più aggressivo, e, dopo numerose azioni da gol, mette a segno la rete del pareggio. Prima Insigne spaventa Audero con un diagonale chirurgico, poi Moncini sfiora la rete, spedendo il pallone sul fondo da posizione ravvicinata. La Sampdoria è assediata e la retroguardia è colpita su tutti i fronti. Alla fine i padroni di casa sono costretti a cedere di fronte ad un inarrestabile Caldirola, che, in formato goleador, ristabilisce i conti. Una gioia incredibile per il capitano giallorosso, per il Benevento e per tutta la compagine sannita.
Una volta raggiunta la parità, gli ospiti non si accontentano, bramano ardentemente la vittoria, mostrare la propria forza e giungere in Campania vittoriosi. Immaginate un po’, cosa succede all’88’? I blucerchiati sono beffati dal diagonale potente e preciso da fuori area di Gaetano Letizia, dopo un azione insistito di Sau. Arriva, dunque, la meritata rete del 3-2, quella decisiva: la Samp incassa il secondo ko consecutivo e si incupisce fin da inizio stagione l’ambiente doriano. Per il Benevento, invece, che alla prima storica stagione in A aveva ottenuto la vittoria soltanto alla 19esima giornata, non poteva pronosticare un inizio migliore!
Pippo Inzaghi non potrà non essere soddisfatto di questo avvio di stagione; certamente sarà valorizzato non tanto il successo ottenuto, non tanto la grande performance dei suoi, ma lo spirito di combattere come guerrieri sul campo di battaglia. D’altronde, nel vocabolario del tecnico piacentino il verbo “arrendersi” non è proprio presente, anche se questa non è una novità. Ha scritto pagine importanti della storia del Milan, chissà se farà lo stesso sulla panchina del Benevento. Tre punti, conquistati così, permettono di immaginare una cavalcata incredibile: come, inoltre, si vuol dire, “chi ben comincia è alla metà dell’opra“.