I fatti di Genova, con il crollo del ponte nella vigilia di Ferragosto, hanno creato un eco destinato a protrarsi nel tempo. Oltre alle polemiche feroci nei confronti di autostrade per l’Italia, la società di proprietà di Benetton che gestisce le linee autostradali nel nostro paese finita nell’occhio del ciclone per l’accusa di non aver effettuato i dovuti controlli e verifiche sullo stato del ponte e che ha spinto il Governo Conte a valutare l’ipotesi di revoca della concessione, la tragedia che ha colpito il capoluogo ligure ha avuto anche l’effetto di spronare gli enti ad una maggiore attenzione nella valutazione dello stato di conservazione di infrastrutture ed opere pubbliche.
Ciò che è accaduto oggi nel comune di Benevento è esemplare. E’ giunta notizia poche ore fa della decisione del sindaco della cittadina sannita di chiudere alla circolazione il ponte San Nicola, realizzato da Morandi nel 1955. La decisione è giunta dopo una accurata perizia ad opera dell’ufficio tecnico del Comune che ha portato ad una relazione che evidenzia rischi di crollo della struttura, anche in ragione delle innumerevoli scosse di terremoto registrate in Campania negli ultimi giorni. Il ponte, già soggetto a manutenzione nel 2015 in seguito ad una alluvione che ha interessato il capoluogo Sannita, presenta diversi cedimenti e crepe per cui il sindaco, con una ordinanza, ha deciso di chiudere l’accesso al ponte sia a mezzi pesanti che leggeri, e rimarrà chiuso fin quando una apposita commissione, formata anche da periti esterni all’amministrazione comunale, non garantirà l’assoluta messa in sicurezza della struttura.
Come si dice, prevenire è pur sempre meglio che curare.