Tra le tante bellezze del casertano, si distingue la splendida chiesa di Sant’Eufemia, ubicata nel comune di Carinaro.
Probabilmente il nome della città deriva da Carinarum, uno degli antichi casali di Atella. Un’altra ipotesi, piuttosto accreditata, è che Carinaro possa derivare dal nome latino di persona, Carinus. Diversamente, il riferimento potrebbe riguardare la presenza di una fornace, la “calcara” ma questa terza ipotesi è considerata una sorta di leggenda.
Un’ultima supposizione sulle origini dei nome della città, riguarda il Carnaro, la regione che comprende la città di Rovigno; luogo nel quale riposa il corpo di Sant’Eufemia, patrona del comune.
Carinaro, le origini della città devota a Sant’Eufemia
Carinaro ha origine nell’antica Liburia Atellana, una località ricca di terre fertili, situata tra il fiume Clanio, il bosco di Acerra e il territorio di Napoli. Abitata già in età neolitica ed abitata anche in epoche successive.
In seguito alle invasioni barbariche, gli abitanti del territorio cercarono asilo presso le contrade vicine, dando vita a delle comunità di agricoltori attaccate da saraceni, greci e longobardi.
Questi ultimi rivendicarono il controllo del casale di Carinaro, citato per la prima volta in alcuni scritti longobardi del V secolo come “Cerinaru”. L’ arrivo dei normanni nella contea di Aversa, decretò la rinascita dell’omonimo agro.
Sant’ Eufemia, la patrona di Carinaro
Eufemia è stata una santa greca antica, martire di Calcedonia in Bitinia, il cui culto è molto diffuso sia nella religione cattolica che in quella ortodossa.
La santa greca è patrona di Carinaro, cittadina in provincia di Caserta. Tra i beni artistici di Carinarum si distingue la chiesa dedicata ad Eufemia. La struttura è caratterizzata da un’ampia scalinata che accompagna i visitatori all’ingresso.
Il culto di Sant’Eufemia è molto sentito sul territorio, la chiesa accoglie i fedeli provenienti dalla provincia e non solo. Un luogo dove arte, bellezza e fede si intrecciano tra loro.