Il basilico è una delle piante aromatiche maggiormente utilizzate in cucina, in tutta Italia, soprattutto a Napoli, dove “trionfa” come un dettaglio immancabile, sulla pizza.
Storia, varietà ed etimologia
Questa pianta aromatica, dal colore verde intenso, ha delle origini molto antiche, riconducibili all’India.
Ne esistono circa quaranta varietà, tra queste le più conosciute sono: il “basilico messicano”, quello “sacro – indiano”, “genovese”, ma quello più usato in Italia è il cosiddetto “basilico comune” o gigante.
Dal punto di vista etimologico, una curiosità riguarda Napoli, dove il basilico, in dialetto, è chiamato “Vasinicola”; ovviamente, scindendo la parola avremmo: “Vasi” e “Nicola”, che però nulla c’entrano con la componente linguistica che contraddistingue il termine.
La parola basilico infatti, deriva da basilicum, a sua volta da basileum (basileum > basiliscum > basilicum > vasilicum fino a vasenicola), e significa pianta regale o da re.
Ricordiamo a tal proposito che, gli antichi Romani, consideravano il basilico una pianta magica e soprattutto Sacra a Venere.
Per essere raccolto, infatti, non doveva essere reciso con strumenti di ferro perché il metallo ne avrebbe compromesso le qualità.
Lo stesso Plinio era convinto che i semi del basilico fossero potenti afrodisiaci; in diversi suoi scritti, lo scrittore latino, era solito associare il suo nome a quello del mitologico basilisco, mostro mitico in grado di uccidere con un solo sguardo.
Utilizzo in cucina e curiosità
Ottimo in cucina sia per guarnire le diverse preparazioni o donargli colore, sia da impiegare come vera e propria emulsione, per accompagnare piatti a base di pesce, insalate, carne.
In ogni caso, ricordiamo che il basilico va utilizzato fresco, aggiungendolo al piatto, solo all’ultimo momento, proprio per non perdere le sue molteplici e sensazionali proprietà.
Famoso ovviamente è il pesto, preparato in tutta Italia, in modo differente in base alla regione di appartenenza.
Del basilico si utilizzano sia le foglie che i fiori, preferibilmente freschi, per sfruttare l’aroma intenso che invece cambia molto se viene essiccato.Il periodo di raccolta è luglio, trascorsa la fioritura e soprattutto prima che le foglie possano raggiungere i 15 cm di altezza.
Al di là dei suoi impieghi culinari, il basilico è una pianta dalle tantissime virtù benefiche e curative utili nella cura di diverse malattie.
Foglie e radici del basilico, infatti, sono ricche di grassi vegetali, proteine, fibre, zuccheri, sali minerali, fosforo, calcio, vitamine del gruppo A, B, C, E e K, beta-carotene, grassi acidi e omega3 e aminoacidi.
Il suo impiego, inoltre, è consigliato per stimolare l’intestino pigro, grazie alle notevoli proprietà antinfiammatorie; favorisce la digestione e rafforzare il sistema nervoso. L’olio essenziale ottenuto dal basilico, ha proprietà antibatteriche per cui può essere usato sulle punture di insetti per alleviare il prurito.
Ricordiamo inoltre che il basilico può essere anche bevuto tiepido, come infuso, da utilizzare come collutorio per disinfettare bocca e gola.
Gustare il basilico come un fresco sorbetto
A proposito di gola, alla fine dell’estate come non deliziare il palato, con uno straordinario, quanto saporito sorbetto al basilico, dal sapore fresco e delicato.
Prepararlo è semplice: bisogna innanzitutto portare ad ebollizione circa tre bicchieri di acqua con 230 g di zucchero (preferibilmente di canna) e un pezzetto di cannella in stecca. Dopo 3 minuti, togliere dal fuoco, aggiungere 2 terzi del basilico e far raffreddare.
Mettere in infusione il basilico per circa 4/5 minuti; una volta raffreddato, incorporare il succo di 2 limoni, del basilico tritato e circa 4 cucchiai di una bevanda a proprio piacimento. Trasferite tutto nella gelatiera per preparare un sorbetto.
Chi non dispone di una gelatiera, può realizzare lo stesso composto, in freezer, formando dei cubetti che poi saranno aggiunti direttamente nel bicchiere della bevanda alcolica o no, che si desidera bere.
Un’idea originale per una pianta aromatica che da sempre affascina e delizia un pò tutti, il cui odore inebria durante le calde sere d’estate.