Nella quinta notte di proteste a Barcellona sale a ottantanove il numero dei feriti e a trentuno il numero degli arresti.
La polizia, per la prima volta durante questa ondata di proteste, ha fatto uso di un camion idrante per procurarsi un varco lungo le vie del centro, ancora invase dai manifestanti e fiancheggiate da barricate in fiamme. È questo ciò che ha riferito la stampa spagnola.
Dopo la mezzanotte, a seguito degli scontri durati più di sette ore, le violenze sono diminuite d’intensità. Per le strade del centro sono comunque rimasti numerosi agenti.
Il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska da palazzo della Moncloa ha dichiarato che il codice penale sarà applicato “con la massima determinazione” contro “l’indipendentismo violento”.
Marlaska ha indicato nel numero di 400 le persone che si sarebbero rese responsabili degli atti vandalici in questi giorni. Ha successivamente precisato che sono ottantanove i feriti registrati in tutta la Catalogna nella giornata di ieri. Sessanta di questi solamente a Barcellona, e due di loro hanno riportato gravi lesioni agli occhi.
Gli scontri avvenuti a Barcellona si sono inoltre replicati anche in altre città, compreso lo scagliare pietre, le barricate, i mobili gettati in strada, i feriti e gli arresti.
A Girona i Mossos d’Esquadra (polizia della Generalitat), in borghese tra la folla dei manifestanti, hanno arrestato undici persone.
Tra le persone fermate a Barcellona, anche un fotoreporter del quotidiano El Pais, che ha voluto sottolineare un atteggiamento aggressivo degli agenti verso gli operatori dell’informazione.
Anche la Federcalcio spagnola ha rinviato ufficialmente la partita “classico” Barcellona-Real Madrid. La partita, infatti, non si giocherà il prossimo 26 ottobre.
La Federcalcio spagnola, dopo la riunione del comitato delle competizioni, ha ufficializzato il rinvio per ragioni di sicurezza alla luce degli scontri di questi giorni nella città catalana. I due club sarebbero orientati a recuperare la partita a dicembre.