Barano d’Ischia è uno dei sei comuni dell’isola verde, particolarmente apprezzata non solo d’estate, ma anche durante il periodo invernale.
Si tratta di un delizioso spazio incontaminato, ricco di storia e “carattere”, che nel suo piccolo (l’aggettivo è solo figurativo) accoglie molti turisti ogni anno.
Barano d’Ischia: storia e curiosità
Posizionato sulla costa meridionale dell’isola, si contraddistingue per la presenza della Spiaggia dei Maronti e il parco Termale di Nitrodi, le cui acque miracolose sono conosciute sin dai tempi antichi.
Un vero e proprio tripudio di storia e cultura, ma anche una mescolanza di colori, caratteristiche ed identità, che fa del comune ischitano un fiore all’occhiello dove si susseguono scorsi e panorami mozzafiato.
Il nome Barano, nasce dalla formazione prediale latino BAR(R)IUS o VARIUS. L’abitato è di fondazione antichissima, come testimoniano numerosi frammenti fittili risalenti all’VIII secolo a.C. Un villaggio di notevole spessore culturale si sviluppò intorno al III secolo e tra il I secolo a.C. e il III d.C. nacque un centro di culto in prossimità della sorgente Nitrodi, presso la località di Buonopane (una delle frazioni del comune ischitano).
Etimologia e caratterizzazione: l’identità di un luogo
È opportuno precisare che nel dialetto ischitano (anche se ogni comune ne ha uno proprio, che identifica i territori e le aree dell’isola) il nome Barano si pronuncia “Varano”, sostituendo la “B” iniziale con la “V”, probabilmente per influsso della pronuncia della “B” nella lingua greca; questo aspetto si pensa che sia una testimonianza dell’influenza che la cultura che il popolo greco appunto, ha avuto sull’isola. Apparso per la prima volta in una lapide del 1374 come riporta lo storico foriano G. D’Ascia nella sua “Storia dell’isola d’Ischia”.
Inizialmemte il nome del comune era semplicemente Barano, al quale poi fu associato d’Ischia, nel 1862.
Chiese, la spiaggia più lunga dell’isola, con la meravigliosa sabbia che a differenza delle altre spiagge non “sporca i piedi”, terme, pinete, Torre saracena, strade intitolate a grandi personalità storiche, ci sarebbe tanto da raccontare, ma elencare tutto è impossibile. Così come Barano d’Ischia riesce a racchiudere tutto in “poco” spazio, così la si deve descrivere. Come per ogni cosa bella, per godere delle bellezze bisogna viverla.
Ricordiamo che Barano d’Ischia è il secondo comune per estensione e conserva una propria identità oltre che culturale, anche agricola, con vigneti e spazi verdi. Il vino in particolar modo rappresentava per Barano la principale fonte di guadagno. Veniva esportato nel Regno, ma anche all’estero, soprattutto in Francia.
Il comune ischitano attualmente è un importante polo turistico, apprezzato sin dal passato per l’aria fresca e salutare che si respira, per le vallate fertili e rigogliose, per la bellezza della natura e per la maestosità dei panorami.