domenica 24 Novembre, 2024
7.3 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

Veneto, bambina ucraina annega nel lago: rifugiata in Italia per lo scoppio della guerra

Una bambina di 8 anni, di nazionalità ucraina, è morta annegata questo pomeriggio in un lago di Revine (Treviso) dove si trovava con altri coetanei per le attività di un centro estivo.

Revine, bambina di otto anni annegata nel lago: si era rifugiata in Italia dopo l’inizio della guerra in Ucraina

Dopo l’allarme per la sua scomparsa le ricerche si sono protratte per circa mezz’ora, fino a quando il corpo è stato notato a pochi passi dalla riva, semisommerso. Inutili i tentativi di rianimazione da parte del personale medico che del Suem, che ha dovuto costatare il decesso della piccola.

La piccola, Mariia Markovetska, si era rifugiata in Italia con la madre dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina ed era ospite del collegio “San Giuseppe” di Vittorio Veneto (Treviso). Apparteneva ad un gruppo parrocchiale che si trovava in escursione sul Lago di Revine. Le cause dell’incidente sono in corso di accertamento ma pare che la piccola si fosse recata da sola nelle acque del lago.

Ad individuare il corpo, durante le ricerche, sarebbe stata una coppia che, passeggiando a piedi nudi nell’acqua bassa della riva, avrebbe urtato con il piede il corpo adagiato sul fondo. A recuperare la bambina ed a praticare i primi tentativi di rianimazione è stato un vigile del fuoco fuori servizio che si trovava nei paraggi. Sul posto per le verifiche di legge sono intervenuti i carabinieri.

La piccola è scivolata nell’acqua. Immediatamente è stato dato l’allarme, quando gli animatori si sono accorti che la bambina non era più nel gruppo. Alcuni bagnanti si sono tuffati per soccorrerla, ma sono stati i Vigili del Fuoco a riportarla a riva e a consegnarla nelle mani del 118 arrivato con l’eliambulanza. I sanitari hanno provato a rianimarla in ogni modo, per oltre un’ora ma per la piccola non c’è stato nulla da fare.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.