Stamane è scattato l’arresto per due individui per violenza sessuale ai danni di una bambina di soli 4 anni.
In provincia di Napoli, precisamente a Boscoreale, una madre ha riscontrato atteggiamenti preoccupanti nella figlia minorenne, atteggiamenti che riproducevano inequivocabilmente gesti di natura sessuale ma che lei descriveva come un “gioco” che faceva con due persone che, a quanto si è saputo, fossero conoscenti stretti, uno di loro addirittura vivrebbe in casa.
La madre ha cercato conferma nello psicologo infantile, quest’ultimo ha subito riscontrato un anomalo comportamento e per questo sono stati avvisati i carabinieri ed è partita un’indagine.
L’indagine, scattata immediatamente in seguito alla segnalazione, è condotta dalla Procura di Torre Annunziata e diretta dal procuratore Nunzio Fragliasso e dai carabinieri della stazione di Boscoreale; ha portato questa mattina all’arresto di un 27enne e di una 21enne.
Gli indagati sono stati posti al momento agli arresti domiciliari, in attesa di una sentenza definitiva: si tratterebbe di uno zio della bimba e della sua compagna.
La conferma sarebbe giunta anche grazie alle intercettazioni registrate.
A quanto pare, lo zio ventisettenne e la compagna erano soliti prendersi “cura” della bambina quando i genitori non potevano.
Purtroppo questo è solo uno dei tantissimi casi-conseguenza scoppiati durante e dopo la pandemia: in Italia c’è una percentuale altissima di violenza sessuale ai danni di bambini, in particolare femmine, il livello è pari al 63%, un numero troppo alto.
In base ad una ricerca la situazione in Italia sembrerebbe questa: Lombardia si conferma come la prima regione d’Italia per numero di minori vittime di reato (963 nel 2020), seguita da Emilia Romagna con 705 vittime, Sicilia (con 672 vittime), Lazio (con 464 vittime), Veneto (con 443 vittime ), Toscana (con 392 vittime), Piemonte (con 364 vittime )e Campania (con 360 vittime).
Nella maggior parte dei casi c’è una componente comune a tutti: la componente di genere femminile è prevalente.
“Le cause di questo deterioramento delle condizioni di vita delle bambine e l’aumento delle gravidanze precoci sono dovute a un problema di istruzione e alle situazioni socio economiche delle bambine. Si tratta di adolescenti a rischio e purtroppo nella maggioranza dei casi la violenza arriva dentro le mura di casa o da un conoscente”.