Un gesto simbolo della protesta antirazzista quello contro la statua di Colombo a Baltimora. Si festeggiava ieri negli Usa la data più importante di tutta la storia americana: il 4 luglio si è celebrato infatti il Giorno dell’Indipendenza dalla madrepatria, con tanto di fuochi d’artificio, barbecue e l’immancabile parata sul National Mall di Washington, proprio come vuole la tradizione.
Ma questo 2020 non è un anno come tutti gli altri e questo, che ormai è chiaro a tutti, si è visto anche con le proteste antirazziste che, dopo la morte dell’afroamericano George Floyd avvenuta a Minneapolis, da qualche tempo dilagano oltreoceano.
L’ultimo gesto simbolico dei manifestanti ha avuto luogo a Baltimora, nel Maryland, dove la statua di Cristoforo Colombo è stata rovesciata e rimossa con delle funi nei pressi del quartiere Little Italy, per essere trasportata al porto e gettata in mare durante la notte, come mostrano le immagini diffuse dal Baltimora Sun.
Secondo i Black Lives Matter, il navigatore italiano sarebbe stato il responsabile dello sterminio dei popoli oriundi del continente americano. Anche in altre città come Miami, Richmond o St.Paul, il monumento a Colombo è stato vandalizzato, come riporta Fox News; a Boston è stato addirittura decapitato.
Tutto questo avveniva proprio ieri, durante le celebrazioni del 4 luglio, mentre il Presidente Trump annunciava: “Insieme combatteremo per il sogno americano e difenderemo e proteggere lo stile di vita americano, iniziato nel 1492 con la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Non consentiremo alla folla arrabbiata di buttare giù le nostre statue, cancellare la nostra storia, indottrinare i nostri figli e calpestare le nostre libertà”.